Le macabre giustificazioni dell’assassino di Giulia Tramontano: «Ci fumiamo le canne e poi buttiamo il veleno in giro»

Il tragico omicidio di Giulia Tramontano continua a scuotere l’opinione pubblica. Durante l’ultima puntata di Quarto Grado, infatti, è stato possibile aggiungere un nuovo tassello al puzzle. Nel dettaglio, i conduttori hanno mostrato una scena raffigurante Alessandro Impagnatiello, colpevole del delitto, intento ad utilizzare il topicida. Un elemento determinante per le forze dell’ordine, con cui l’ex barman si è giustificato affermando: «Ce l’ho perché quando ci fumiamo le canne post lavoro, sui gradoni di piazza Croce Rossa, arrivano delle pantegane enormi. Lo buttiamo un po’ in giro». Nel seguente articolo, tutti i dettagli a riguardo.

Omicidio Giulia Tramontano: le ultime novità

A seguito della scena mandata in onda su Rete4, è evidente come la situazione di Alessandro Impagnatiello risulti sempre più complessa tra false confessioni e prove schiaccianti. Al momento, quindi, gli esperti nominati dai legali per analizzare il comportamento dell’uomo hanno comunicato: «non era in sé e ha avuto un black out» quando, più di 10 mesi fa ha ucciso la compagna Giulia Tramontano, in dolce attesa. Gli psichiatri, poi, hanno dichiarato: «Alessandro è affetto da un disturbo ossessivo e paranoico, senza dimenticare il forte narcisismo».

Una situazione particolarmente delicata, questa, che ha portato la difesa a richiedere un’ulteriore perizia psichiatrica che confermi l’instabilità psicofisica del giovane. Impagnatiello, in particolare, è accusato di omicidio premeditato volontario con un alto rischio di essere condannato all’ergastolo. L’ex barman – difeso dalle avvocatesse S. Barbaglia e G. Geradini – sarà nuovamente sottoposto a un esame in aula il 27 maggio 2024, momento che segna un anno dall’omicidio e attimo in cui sarà possibile ottenere ulteriori aggiornamenti sul caso. Seguiranno poi, il 20 giugno, le testimonianze dei testi dell’accusa redatti dalla psicologa S. Branciforti e lo psichiatra R. Rossetti.

Omicidio Giulia Tramontano: chi era e cosa è successo

Giulia Tramontano (29 anni), nata in Campania e residente a Senago (Milano), è stata un’esperta di turismo. Lo scorso 27 maggio 2023, al settimo mese di gravidanza, è stata uccisa dal compagno Alessandro Impagnatiello, il quale l’ha colpita con più di 37 coltellate al grembo, provando poi a bruciare il corpo e a gettarlo in un box vicino casa. A rivelarlo l’autopsia e successivamente l’ex barman stesso con una forzata confessione. Il tutto è accaduto dopo che la giovane gestante aveva scoperto il tradimento del neopapà.