Bianca Balti a Sanremo: “Smettete di chiamarmi ‘mamma guerriera’, non sono qui per pietà!” Cosa ha detto Carlo Conti

Sanremo, il festival della musica e della retorica. Ogni anno, tra un’esibizione e l’altra, si trova spazio per qualche buon messaggio di speranza, ma anche per un po’ di quella retorica che, diciamolo, fa sembrare la serata più una soap opera che un evento musicale. Quest’anno è stato il turno di Bianca Balti, che è salita sul palco con un sorriso e una dose di eleganza infinita, ma anche con un messaggio piuttosto chiaro. Quando Carlo Conti l’ha definita “una mamma guerriera”, la top model non ha esitato a far capire che il suo cammino non ha bisogno di quella parola che spesso accompagna la malattia: pietà.

Bianca Balti
Foto: www.spazio50.org

Il cancro? Non è una guerra, è una vita

Che la malattia sia un mostro che ti cambia la vita è un fatto noto. Ma Bianca Balti, che ha combattuto contro il cancro ovarico, ha voluto spiegare a tutti, dal palco dell’Ariston, che non ha bisogno di etichette da “eroina”. Non è una guerriera, non ha bisogno di essere etichettata come tale. Il cancro, come ci ha raccontato, basta da solo a essere sufficiente per riempirti la testa di pensieri. Non c’è bisogno di travestirlo da battaglia eroica, una di quelle dove o vinci o perdi. La realtà è che la malattia cambia la vita, sì, ma non ti rende una combattente da ammirare.

Siamo sempre un esempio per gli uomini

Alla seconda presentazione di Bianca, Carlo Conti non ha resistito a ripetere il suo cliché: “Devi essere un grande esempio per tante donne”. Non è che il pensiero non fosse lodevole, ma sembra che a Bianca il tono un po’ pietistico non sia piaciuto molto. La risposta, elegante e affilata come una lama, non si è fatta attendere: “Ma soprattutto noi donne siamo sempre di grande esempio per gli uomini”. Un colpo da maestro. Perché, in fondo, è la verità. E mentre Carlo Conti si aggiustava il copione e cercava una risposta meno imbarazzata, Bianca Balti ci ricordava che le donne non hanno bisogno di essere salvate, tanto meno da un dramma che le riguarda così da vicino.

La pietà non ha posto nel nostro show

Durante il Festival di Sanremo, le parole pesano. E Bianca lo sa. È per questo che, con quella sua sicurezza di chi non ha paura di dire quello che pensa, ha voluto sdrammatizzare, mostrando un sorriso e lanciando un messaggio chiaro. La pietà non serve. La forza non va ostentata per suscitare consensi, ma per essere vera con se stessa.

Bianca ha fatto un passo fuori dall’immagine che la società si aspetta da una persona pubblica: quella della vittima. Ha voluto insegnare a tutti che il dolore è personale, e non dev’essere spettacolarizzato per il gusto di generare applausi. “Mi voglio divertire“, ha detto con un sorriso che era più forte di mille parole. Un sorriso che non ha bisogno di niente che lo condizioni o lo renda meno genuino.

Bianca, top model e non supereroina

Alla fine, cosa rimane di quella serata sanremese? Una modella che, con tutta la sua bellezza e la sua eleganza, ci ha dato una lezione su come si affronta una malattia. Non con la pietà, non con il pianto, ma con il coraggio di essere se stessi. Bianca Balti ha dimostrato che, nonostante la malattia, è una donna come tutte le altre, che non ha bisogno di etichette che la mettono in un angolo, ma solo di rispetto. E forse Carlo Conti ha capito, un po’ in ritardo, che non serve forzare i ruoli. A Sanremo, non siamo in guerra, siamo tutti qui per vivere, cantare, ridere e, soprattutto, rispettarci.

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