Una frase di Ovidio sulla felicità legata alla forza di difendere ciò che ami, dedicala a chi conta nella tua vita

Il 20 marzo si celebrano due eventi straordinari: la nascita di Publio Ovidio Nasone nel 43 a.C. e la Giornata Mondiale della Felicità. Una coincidenza? Forse, ma se c’è un autore che ha saputo indagare i sentimenti umani, quello è proprio Ovidio. Tra miti incantevoli, consigli d’amore e versi che sanno di eterna giovinezza, l’autore latino ci regala anche una perla sulla felicità che ancora oggi suona attuale: “Felice colui che osa difendere con forza ciò che ama.”

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Chi era Ovidio? Il poeta del Mito e dell’Amore

Ovidio è stato un poeta romano, uno dei più grandi dell’età augustea, capace di conquistare i lettori con un mix esplosivo di ironia, sensualità e profondità psicologica. Le sue opere più celebri? Le Metamorfosi, una colossale raccolta di miti greco-romani raccontati con un dinamismo travolgente, e L’arte di amare, un manuale sentimentale ante litteram, pieno di consigli su come conquistare e mantenere l’amore (e anche su come perdere con stile). Ma Ovidio non è solo leggerezza: nelle Tristezze e nelle Epistole dal Ponto, scritte durante il suo doloroso esilio a Tomi, emerge un’anima tormentata, consapevole di quanto la felicità sia fragile e preziosa.

Di cosa parlano i suoi scritti?

Ovidio è il poeta della trasformazione, in tutti i sensi. Le Metamorfosi non sono solo un susseguirsi di racconti mitologici, ma un modo per spiegare come il mondo e le persone cambiano, inesorabilmente. Le sue poesie amorose esplorano il desiderio, il tradimento, la bellezza e la crudeltà dei sentimenti umani, con uno stile che oscilla tra il giocoso e il filosofico. E nei testi dell’esilio emerge un Ovidio più maturo, quasi moderno, che riflette sulla solitudine e sull’ingiustizia del potere.

Ovidio e la felicità: un poeta che conosceva il prezzo della gioia

Nessuno più di Ovidio ha compreso quanto la felicità sia un bene fugace, un soffio di vento che si può perdere in un attimo. Nei suoi versi, la felicità si lega spesso all’amore, al piacere della bellezza e alla libertà di espressione. Ma non è mai una felicità ingenua: sa bene che la gioia è fragile e che il destino, spesso capriccioso come gli dei dell’Olimpo, può strappare tutto in un battito di ciglia.

Lui stesso lo ha vissuto sulla propria pelle: dalla gloria della Roma imperiale, si ritrovò confinato in un angolo remoto dell’Impero, lontano dalla sua amata città e dai suoi lettori. Eppure, anche nelle lettere piene di malinconia, non perde mai il suo spirito acuto. Forse, proprio in questo risiede la sua lezione sulla felicità: saperla trovare e difendere, anche quando tutto sembra perduto.

La lezione di Ovidio: “Felice colui che osa difendere con forza ciò che ama

Questa frase di Ovidio è un vero e proprio manifesto di resistenza emotiva. La felicità non è solo un sentimento passeggero, un regalo degli dei: è una conquista, un atto di coraggio. Ovidio ci invita a non essere passivi di fronte alla vita, ma a lottare per ciò che ci rende davvero felici. Che si tratti di un amore, di un ideale, di una passione o di un sogno, la felicità è un diritto, ma anche un dovere. Difenderla significa affrontare ostacoli, sfidare convenzioni, talvolta rischiare. Ma chi non combatte per ciò che ama, alla fine, perde molto più di una battaglia: perde sé stesso.

E allora, in questa Giornata Mondiale della Felicità, ricordiamoci di Ovidio. Non solo come poeta, non solo come narratore di amori e miti, ma come un uomo che ha capito, prima di tanti altri, che la vera felicità sta nella forza di non arrendersi mai.

Buon compleanno, Ovidio. E buona battaglia per la felicità, a tutti noi!

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