Val Kilmer è morto. Una notizia che ha lasciato un buco nel cuore di Hollywood e dei suoi fan in tutto il mondo. Dopo anni di battaglie con la malattia e un percorso artistico fatto di ruoli iconici, scelte coraggiose e una carriera tanto brillante quanto imprevedibile, l’attore si è spento all’età di 65 anni. Ma chi era davvero Val Kilmer? Non solo un volto del cinema d’azione, ma un trasformista capace di passare da Jim Morrison a Batman, da un ladro a uno sceriffo morente con la stessa disinvoltura di chi cambia cappello.
Una carriera tra eccessi, poesia e genio
Nato a Los Angeles nel 1959, Val Edward Kilmer sembrava destinato fin da piccolo a vivere sotto i riflettori. Dopo il debutto teatrale e l’esordio al cinema con la commedia Top Secret! nel 1984, il suo talento cominciò a brillare con Top Gun (1986), dove vestiva i panni del gelido e competitivo “Iceman”, antagonista di Tom Cruise. Ma non fu solo una questione di jet e muscoli: Kilmer dimostrò presto di saper scavare nei personaggi, plasmandoli con uno stile tutto suo.
Fu The Doors (1991) a consacrarlo come interprete raffinato e imprevedibile: nei panni di Jim Morrison, Kilmer non imitava, diventava. Un’interpretazione così intensa da far dubitare persino i membri dei Doors se fosse lui o l’originale a cantare nei provini.
Poi arrivarono ruoli memorabili come Batman Forever (1995), Heat – La sfida (1995), The Saint (1997), e soprattutto Tombstone (1993), dove il suo Doc Holliday è ancora oggi una delle performance più amate e citate dagli appassionati di cinema western.
L’uomo dietro l’attore: un’anima inquieta
Dietro la fama, però, c’era un uomo complicato: spirituale, a tratti schivo, innamorato dell’arte e della poesia. Negli ultimi anni, dopo la diagnosi di cancro alla gola che gli aveva tolto quasi del tutto la voce, Kilmer aveva saputo reinventarsi, raccontando la propria storia con toccante ironia nel documentario Val (2021), dove appariva fragile ma mai vinto.
Il suo modo di affrontare la malattia — senza vittimismo, con una dignità commovente e un tocco di humor — aveva conquistato anche i più scettici, trasformando la sua figura in una sorta di mito moderno.
Un addio tra lacrime, citazioni e applausi
La notizia della sua morte ha fatto il giro del mondo in poche ore. Dai colleghi che lo hanno ricordato con commozione — da Tom Cruise a Robert Downey Jr., da Michael Mann a Oliver Stone — fino ai fan che hanno intasato i social con meme, citazioni e clip dei suoi film più iconici.
Hollywood ha perso un attore, certo. Ma ha guadagnato una leggenda. Un uomo che non si è mai piegato alle regole del sistema, scegliendo spesso ruoli scomodi, controcorrente, o semplicemente fuori moda. Eppure, proprio per questo, sempre indimenticabili.
Van Kilmer ci lascia la voce — anche se ormai elettronica — di chi ha sempre detto ciò che pensava, senza filtri. Ci lascia la lezione che la fragilità non è una debolezza, ma una forma di potere. E ci lascia una serie di ruoli che non hanno mai avuto paura di essere eccessivi, profondi, folli o contraddittori. Proprio come lui.
12 frasi indimenticabili di Val Kilmer (nei suoi film)
- “Io sono il tuo Huckleberry.”
Tombstone (1993) - “Non è la recitazione che è difficile. È essere te stesso davanti a tutti.”
Val (2021) - “Puoi essere mio copilota ogni volta.”
Top Gun (1986) - “Io sono Batman.”
Batman Forever (1995) - “Chiunque può essere un santo se indossa la maschera giusta.”
The Saint (1997) - “La verità è come una pistola: meglio sapere da che parte punta.”
Kiss Kiss Bang Bang (2005) - “Chi dice che il tempo guarisce le ferite, non ha mai perso l’anima.”
The Doors (1991) - “Se vuoi la pace, preparati a combattere con stile.”
Alexander (2004) - “La vendetta è un piatto che va servito con un bel sorriso.”
Tombstone (1993) - “Non devi piacere a tutti. Devi piacere a te stesso, e non è poco.”
Val (2021) - “Il problema dell’intelligenza è che sei circondato da idioti.”
Real Genius (1985) - “Mi dispiace, non posso morire oggi. Ho ancora un appuntamento con il destino.”
Willow (1988)