Frasi sui sogni di Gabriel Garcia Márquez, spiegano perché fanno bene e ti faranno venire voglia di sognare per sempre

C’è chi sogna dormendo, chi sogna ad occhi aperti… e poi c’era Gabriel García Márquez, che riusciva a fare entrambe le cose contemporaneamente. Il 17 aprile 2014 ci lasciava uno degli scrittori più amati del Novecento, premio Nobel per la Letteratura e padre del realismo magico. A distanza di anni, le sue storie continuano a incantarci con amori eterni, colonelli solitari, e città inventate dove piove fiori. Ma c’è un filo sottile che attraversa tutta la sua opera: il sogno. Non solo come elemento narrativo, ma come lente per guardare il mondo.

Frasi sui sogni di Gabriel Garcia Márquez
Foto di Andreas Wagner su Unsplash

Una vita tra penne, giornali e incantesimi tropicali

Gabriel García Márquez, per gli amici Gabo, nasce in Colombia nel 1927. Cresce nella casa dei nonni, ascoltando racconti di fantasmi, guerre civili e amori impossibili: tutto il materiale che gli servirà per scrivere capolavori come Cent’anni di solitudine e L’amore ai tempi del colera. Prima di diventare scrittore, è giornalista, mestiere che non abbandonerà mai del tutto.

Gabo era un tipo strano – nel senso buono. Una volta disse che avrebbe voluto morire di vecchiaia, ma in un giorno soleggiato, “con le finestre aperte e l’odore del mare“. A volte pareva più interessato ai sogni che alla realtà. Ma forse, per lui, erano la stessa cosa.

Quando i sogni entrano nei libri (e nella vita)

Per García Márquez, i sogni non erano “cose da Freud” o da dimenticare al mattino. Erano materiale prezioso, materia prima per raccontare l’invisibile. Nei suoi romanzi, il sogno si mescola alla realtà come il caffè al latte. Succede qualcosa di assurdo? Nessuno si stupisce. È Macondo, baby.

In un’intervista disse:

Tutto ciò che ho scritto ha una base reale. Anche le cose più incredibili. A volte la realtà supera il sogno. Ma altre volte è il sogno che supera la realtà.”

In L’autunno del patriarca, il dittatore protagonista si sveglia da sogni che sembrano profezie. In Cent’anni di solitudine, i sogni sono segnali, avvertimenti, porte verso l’inspiegabile. Una volta raccontò che gli era capitato di sognare una scena così vivida da scriverla pari pari nel libro. E chi siamo noi per non credergli?

Un sognatore incallito con la penna sempre carica

Ma Gabo non si limitava a scrivere sogni: li viveva. Una delle sue abitudini più curiose era quella di trascrivere i sogni appena sveglio, come faceva Leonardo Da Vinci. “Ogni sogno è una storia già pronta, basta solo trovare il modo di raccontarla” diceva. Alcuni dei suoi racconti nascono così, da un sogno notturno trasformato in letteratura diurna.

Un suo amico racconta che una volta Gabo gli telefonò alle 3 del mattino solo per raccontargli un sogno in cui mangiava farfalle fritte con Pablo Neruda. “Era talmente convinto che avesse un senso che io iniziai a crederci davvero”, disse l’amico. Questo era Márquez: rendeva il sogno contagioso.

L’arte di non smettere mai di sognare

Gabriel García Márquez non era solo un narratore. Era un alchimista delle parole, un costruttore di mondi dove i sogni non solo si realizzano… ma fanno anche da sceneggiatura.

Il 17 aprile è il giorno in cui se n’è andato. Ma chi ha scritto di sogni, amori eterni e ghiacci venduti sotto il sole tropicale non muore davvero. Resta lì, in quella zona magica dove la realtà inciampa, sorride e si trasforma in letteratura. E magari, ogni tanto, ci sogna anche lui.

12 frasi di Gabriel García Márquez sui sogni

  1. Il sogno è la prova che l’immaginazione può essere più vera della realtà.”
  2. Ho sempre scritto quello che ho sognato, perché la mia realtà mi annoiava.”
  3. La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.”
  4. Sognare non è evadere. È prepararsi a sopportare la realtà.”
  5. Ogni notte è un romanzo non scritto.”
  6. Macondo non l’ho inventata. L’ho sognata più volte da bambino.”
  7. Nei sogni nessuno muore davvero. Per questo li amo.”
  8. Scrivo per dare forma a ciò che sogno e a ciò che temo.”
  9. Il sogno è l’unico luogo dove la logica non comanda.”
  10. Sognare è l’unico modo legittimo di mentire.”
  11. I sogni sono come la letteratura: devono sorprenderti, altrimenti non valgono nulla.”
  12. Mi sveglio ogni mattina sperando di ricordare ciò che ho sognato. È il mio oracolo personale.”

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