Le irresistibili frasi sui sogni di Novalis: usale per trovare ispirazione e dare forma ai tuoi desideri

Novalis, pseudonimo di Georg Philipp Friedrich von Hardenberg, nacque il 2 maggio 1772 in Sassonia, in una famiglia aristocratica profondamente religiosa e rigorosa. Cresciuto in un ambiente severo, si avvicinò presto agli studi umanistici e scientifici, laureandosi in legge e approfondendo la filosofia, la letteratura e le scienze naturali. La sua vita fu segnata da un evento tragico che lo trasformò per sempre: la morte prematura della sua fidanzata, Sophie von Kühn, all’età di soli 15 anni. Questo dolore immenso divenne il motore della sua poetica, portandolo a sviluppare un forte misticismo e un’idea della morte non come fine, ma come passaggio verso una realtà più profonda e autentica. Nei suoi scritti, l’amore per Sophie si trasfigurò in una tensione verso l’assoluto, una ricerca continua dell’infinito e della fusione tra spirito e materia.

I suoi lavori più celebri, come gli Inni alla notte, il romanzo incompiuto Enrico di Ofterdingen e i suoi frammenti filosofici, riflettono un profondo desiderio di trascendenza e un amore quasi religioso per il mistero della vita. Fu uno dei massimi esponenti del Romanticismo tedesco, influenzando generazioni di poeti e filosofi con la sua visione lirica e mistica del mondo.

Frasi sui sogni Novalis
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I sogni secondo Novalis: porte aperte sull’infinito

Per Novalis, il sogno non era una semplice evasione dalla realtà quotidiana, ma una dimensione parallela, un accesso privilegiato a una verità più profonda.

“La veglia non è altro che un sogno di sogno.”

Secondo il poeta, ciò che chiamiamo realtà è solo una piccola parte di un tutto più grande, mentre i sogni ci permettono di sbirciare dietro il velo delle apparenze. La notte e il sonno erano per lui momenti di rivelazione, in cui l’anima si liberava delle catene del mondo fisico e si immergeva in un universo più autentico.

Nei suoi Inni alla notte, la notte non è solo il tempo del riposo, ma una guida spirituale che apre le porte a dimensioni ignote e superiori. Il giorno rappresenta il mondo materiale, la notte il regno dell’invisibile, dell’intuizione e, appunto, del sogno. Il sogno, quindi, non è soltanto una funzione della mente, ma una modalità di esistenza più vera, più intensa della veglia stessa.

In Enrico di Ofterdingen, il romanzo simbolo del Romanticismo tedesco, il protagonista è un giovane poeta che insegue un sogno profetico: la visione di un fiore azzurro, divenuto simbolo di tutto ciò che è irraggiungibile, misterioso e sublime. Il fiore azzurro rappresenta il desiderio di conoscenza assoluta, il legame tra sogno e realtà, tra il visibile e l’invisibile.

Per Novalis, quindi, sognare significava superare i limiti imposti dal mondo terreno e avvicinarsi all’essenza più profonda della vita. I sogni erano frammenti di un universo più vasto, scorci su una verità superiore che la ragione da sola non poteva cogliere.

Le frasi più belle di Novalis sui sogni

Per celebrare la sua visione onirica, ecco 12 frasi tratte dalle sue opere che ci parlano di sogni, mistero e infinito:

  1. “Ogni malattia è un sogno dal quale dobbiamo risvegliarci.”
  2. “Più ci addentriamo nei sogni, più ci avviciniamo alla verità.”
  3. “Chi sogna di giorno conosce molte cose che sfuggono a chi sogna solo di notte.”
  4. “Svegliarsi è come cadere da un sogno nell’altro.”
  5. “Il poeta non fa che sognare ad occhi aperti.”
  6. “Tutto ciò che vediamo è un sogno dentro un sogno più grande.”
  7. “Non si sogna per fuggire dalla realtà, ma per comprenderla meglio.”
  8. “Il destino è scritto nei nostri sogni, non nelle nostre azioni.”
  9. “La notte è la madre dei sogni e dei poeti.”
  10. “Chi dice di non sognare mente: persino la ragione è un sogno ben ordinato.”
  11. “Viviamo come sonnambuli in un sogno che chiamiamo vita.”
  12. “Forse, dopo la morte, scopriremo di aver vissuto in un sogno.”

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