Il 18 aprile del 1955 ci lasciava Albert Einstein, uno dei cervelli più esplosivi della storia (e non solo per la bomba atomica). Tutti lo conoscono per la mitica formula E = mc², la lingua fuori nella foto iconica e i capelli alla “ho messo le dita nella presa”, ma Einstein è stato molto di più: uno scienziato rivoluzionario, un pacifista convinto, un anticonformista coraggioso.
La vita di Einstein: genio, esule, rompiscatole geniale
Albert nasce a Ulm, in Germania, nel 1879. Da bambino non sembra particolarmente promettente: inizia a parlare tardi e i suoi insegnanti dicono che “non combinerà mai niente nella vita” (si sbagliavano di grosso). A 26 anni pubblica la teoria della relatività ristretta e in un colpo solo cambia il modo in cui l’umanità guarda al tempo, allo spazio e alla materia.
Ma Einstein non era solo cervello. Era anche cuore. Quando i nazisti arrivano al potere, fugge dalla Germania e si rifugia negli Stati Uniti, denunciando pubblicamente l’orrore dell’antisemitismo. Non ha mai avuto paura di esporsi, né di dire la sua, anche quando era scomoda.
Le sue teorie: da “tutto è relativo” a “l’universo è una faccenda seria“
Einstein ha rivoluzionato la fisica moderna. Prima di lui, il tempo e lo spazio sembravano fissi, immutabili. Con la relatività, invece, ci ha spiegato che il tempo può rallentare, lo spazio può curvarsi, e la massa si può trasformare in energia (da qui, la famosissima equazione).
Ma attenzione: non era solo un teorico. Einstein aveva una visione profonda della realtà, una fame di comprensione che andava ben oltre i laboratori. Era affascinato dal mistero, dalla bellezza delle leggi naturali, dalla semplicità che regge il complesso.
Il coraggio secondo Einstein: una questione di coscienza
Einstein ha parlato spesso del coraggio. Ma non lo intendeva come “l’eroe con la spada” o il macho che sfida il pericolo per vanità. Per lui, il coraggio era una scelta interiore, la capacità di dire la verità, anche quando conviene tacere.
Fu coraggioso nel rifiutare l’ideologia nazista, nel sostenere il pacifismo durante la Prima e la Seconda guerra mondiale, nell’opporsi al razzismo negli USA, nell’appoggiare l’obiezione di coscienza e nel difendere i diritti civili, anche quando era l’unico a farlo.
Un giorno dichiarò:
“Il mondo è un posto pericoloso, non per via di quelli che fanno il male, ma per quelli che guardano senza fare nulla.”
Ecco, questo era il suo coraggio: non voltarsi mai dall’altra parte.
Qualche aneddoto da genio (e da burlone)
Einstein non era solo cervellone e serietà. Era anche autoironico, divertente e fuori dagli schemi. Ecco qualche chicca:
- Una volta, durante una lezione, si perse nei suoi pensieri e, quando lo studente gli fece una domanda, rispose: “Mi dispiace, ero via in un’altra galassia”.
- Ricevette così tante lettere che inventò una risposta standard da mandare ai fan: “Grazie per aver scritto. Sì, sono davvero io. No, non so tutto. E sì, anche io sbaglio.”
- Quando gli chiesero perché portasse sempre gli stessi vestiti, rispose: “Per non dover decidere ogni mattina cosa mettermi. Ho cose più importanti da pensare.”
12 frasi di Albert Einstein sul coraggio
- “Il valore di un uomo si misura da quanta verità è capace di dire.”
- “La cosa importante è non smettere mai di fare domande.”
- “Chi non ha mai commesso un errore non ha mai provato nulla di nuovo.”
- “La pace non può essere mantenuta con la forza, ma solo con la comprensione.”
- “Non ho particolari talenti, sono solo appassionatamente curioso.”
- “Abbiamo il dovere di non obbedire a leggi ingiuste.”
- “Il mondo non sarà distrutto da chi fa il male, ma da chi li guarda senza fare nulla.”
- “La mente è come un paracadute: funziona solo se si apre.”
- “L’immaginazione è più importante della conoscenza.”
- “La vita è come andare in bicicletta: per mantenere l’equilibrio, devi muoverti.”
- “Il coraggio è la resistenza alla paura, il dominio della paura, non l’assenza di paura.”
- “In un’epoca di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario.”
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