Il 20 aprile del 1992 ci lasciava Benny Hill, pseudonimo di Alfred Hawthorne Hill, il volto più irriverente della comicità inglese. Ma se pensi che fosse solo un buffone da slapstick e mutandine in vista, ti sbagli di grosso. Dietro quella faccia sempre un po’ perplessa e quel tocco da eterno ragazzaccio, c’era un artista geniale, capace di far ridere milioni di persone in tutto il mondo… anche senza dire una parola.
Benny Hill: una vita a suon di risate e inseguimenti assurdi
Nato a Southampton nel 1924, Benny Hill comincia la sua carriera imitando cantanti nei locali di provincia. Poi arriva la radio, e infine la TV, dove conquista il pubblico con The Benny Hill Show. Quel mix esplosivo di sketch, travestimenti grotteschi, gag visive e doppi sensi da far arrossire anche un lord inglese lo rende celebre ovunque.
In quegli anni, Benny diventa un’icona pop: la sigla con il celebre Yakety Sax suonata a mille all’ora durante gli inseguimenti demenziali è ancora oggi simbolo universale di comicità surreale.
Eppure, nella vita privata, Hill era tutt’altro che sopra le righe. Mai sposato, amava la solitudine quanto odiava sprecare i soldi: viveva in modo spartano, tra libri, tè e vecchi film. Ma una cosa non gli mancava mai: il sorriso. Sincero, semplice, disarmante.
Il sorriso secondo Benny Hill: la vera arma segreta
Per Benny Hill, il sorriso era molto più di un’espressione facciale. Era un linguaggio universale, un modo per dire “va tutto bene” anche quando non lo era affatto. In diverse interviste, tra cui quella famosa del 1985 per la BBC, Hill disse:
“Un sorriso è la scorciatoia più veloce per l’anima di qualcuno. E costa meno di una pinta.”
Sorridere, per lui, era una responsabilità. Un comico non è solo un buffone: è un artigiano della leggerezza, uno che si sporca le mani per strapparti una risata anche quando il mondo va a rotoli.
E forse è per questo che Hill, pur nella sua comicità spesso discutibile per i critici di oggi, era profondamente amato: non prendeva mai sul serio se stesso, ma prendeva terribilmente sul serio il sorriso degli altri.
Un uomo, cento personaggi, infinite risate
Benny Hill interpretava tutto: donne attempate, postini sfortunati, poliziotti tonti, innamorati disperati e improbabili latin lover. Sempre con la stessa miscela di nonsense e dolcezza. Era un mimo verbale, un genio del corpo, un Charlie Chaplin col telecomando.
Il suo umorismo era spesso semplice e visivo, ma non per questo superficiale. In un’epoca dove tutto è spiegato, lui ci ricordava che si può ridere anche solo inciampando bene.
Perché ricordare Benny Hill
Nel 2025, a 33 anni dalla sua scomparsa, Benny Hill è ancora un nome che divide: c’è chi lo ama, chi lo considera sorpassato, chi lo cita di nascosto. Ma tutti, almeno una volta, ci siamo ritrovati a ridere davanti a uno sketch suo, anche senza capire bene perché.
E questo era il suo segreto: riuscire a far ridere chiunque, senza bisogno di spiegazioni. Perché il sorriso, per Benny Hill, era un’arte semplice e rivoluzionaria. E oggi, che siamo tutti un po’ più stanchi e cinici, quel suo sorriso pasticciato e contagioso ci manca come non mai.
16 frasi di Benny Hill sul sorriso
- “Un sorriso è come una mancia: non è obbligatorio, ma se lo dai, migliori la giornata a qualcuno.”
- “Sorridere è come stirare l’anima: ti leva tutte le pieghe.”
- “Il mondo è troppo serio per prenderlo sul serio. Ecco perché sorrido.”
- “Il mio umorismo? Un modo per vedere il mondo con i denti in mostra.”
- “Se tutti sorridessimo un po’ di più, ci sarebbero meno guerre e più rughe belle.”
- “Ogni sorriso che ricevi è un applauso silenzioso.”
- “A volte rido per non piangere. Altre volte rido perché ho dimenticato dove ho messo il tè.”
- “La mia filosofia? Ridi prima che sia vietato.”
- “Non sono un comico. Sono uno che cerca disperatamente di far sorridere la sua tristezza.”
- “Quando non sai cosa dire, sorridi. A volte è meglio di mille battute.”
- “Chi ride per ultimo… ha capito tardi la barzelletta. Ma almeno ha riso.”
- “I veri amici si riconoscono dal fatto che sorridono ancora quando arrivi.”
- “Sorridere è il modo in cui l’anima ti fa il solletico.”
- “Le mie rughe? Premi fedeltà del sorriso.”
- “La mia carriera? Un gigantesco tentativo di strappare sorrisi anche a chi non voleva ridere.”
- “Se riesco a farti ridere, per un momento ti ho fatto dimenticare il resto. E questo per me vale tutto.”
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