Frasi sulla felicità di Epicuro: con queste risponderai a chi ti dice che serve denaro per essere felici, tutta fuffa!

Se pensi che per essere felice servano una villa, una Ferrari e un biglietto di prima classe per Bora Bora, Epicuro ti avrebbe guardato sorridendo e ti avrebbe invitato a mangiare pane e acqua nel suo giardino. Con lui parliamo di felicità vera, quella che non si compra e che (udite, udite) costa meno di un caffè. Pronto a scoprire come un filosofo dell’antichità ha battuto Instagram di duemila anni?

frasi sulla felicità di Epicuro
Foto di Ben White su Unsplash

Chi era Epicuro: il filosofo che sapeva vivere

Epicuro nasce nel 341 a.C. a Samo, un’isoletta greca che già da sola basterebbe a rendere chiunque un po’ più rilassato. Cresciuto in una famiglia modesta, non perse tempo in chiacchiere: a 14 anni iniziava già a interessarsi di filosofia. A 32 anni fondò ad Atene il suo mitico “Giardino“, una scuola filosofica ma anche una comune ante litteram, dove si insegnava a vivere con gioia, amicizia e pochi bisogni.

Non amava gli eccessi, detestava il lusso sfrenato, e soprattutto non sopportava chi complicava la vita inutilmente. Per lui, la felicità era una cosa semplice. E sai qual era il suo segreto? Ridurre i desideri al minimo, perché “se desideri poco, avrai tutto“.

Le opere di Epicuro: quello che ci è rimasto (e quello che abbiamo perso)

Purtroppo, la sfiga editoriale ha colpito duro: delle oltre 300 opere che scrisse, ci sono rimasti solo pochi testi completi, come Lettera a Meneceo, Lettera a Erodoto, Lettera a Pitocle e alcuni frammenti raccolti nelle Massime Capitali e nei Detti Vaticani.

Ma anche in questi pezzettini, Epicuro ci ha lasciato un messaggio chiaro: la felicità è a portata di mano, basta non complicarsela.

Epicuro e la felicità: meno è meglio

Per Epicuro, la felicità era uno stato di piacere stabile, non una botta di adrenalina stile Black Friday. Non si trattava di abbuffarsi o sballarsi, ma di raggiungere atarassia (assenza di turbamenti) e aponia (assenza di dolore fisico). In pratica, la combo perfetta: mente serena e corpo che non brontola.

Ne ha parlato nel suo capolavoro Lettera a Meneceo, dove spiega senza troppi giri di parole che “il piacere è il principio e il fine della vita felice“. E sottolinea che i piaceri più importanti non sono champagne e caviale, ma amicizia, libertà e riflessione.

Epicuro predicava bene e razzolava ancora meglio: viveva in una casetta modesta, coltivava il suo orticello, ospitava amici e non si faceva mancare momenti di filosofia spicciola, tipo “quanto è bello stare seduti a chiacchierare senza fare niente”.

Una volta, nonostante fosse malato e dolorante (soffriva di calcoli renali), scrisse:

“Anche soffrendo, sono felice, perché penso ai bei momenti che ho vissuto.”

Il filosofo del low-cost

Epicuro potrebbe essere definito il filosofo low-cost per eccellenza: sosteneva infatti che bastassero pane, acqua e, quando si sentiva particolarmente “lussuoso”, un po’ di formaggio per raggiungere la felicità perfetta. Altro che brunch da 50 euro!

Aveva anche una visione rivoluzionaria dell’amicizia. Credeva così profondamente nel valore dei legami umani che aprì il suo famoso Giardino non solo agli uomini liberi, ma anche alle donne e agli schiavi, cosa decisamente scandalosa per l’epoca. Per lui, la ricerca della felicità era un diritto di tutti, senza distinzioni.

Nonostante la sua vita estremamente sobria, i detrattori di Epicuro non persero occasione per accusarlo di essere un godereccio, un mangione e un festaiolo. In realtà, era sobrio come un monaco buddista. Ma si sa: spesso chi è felice e sereno finisce per infastidire chi non lo è.

Infine, si potrebbe definire Epicuro un filosofo zen ante litteram. Consigliava infatti di godersi il presente senza perdersi nei rimpianti del passato o nelle ansie per il futuro. Insomma, era l’antica incarnazione del Carpe diem, ma senza bisogno di hashtag motivazionali o post ispirazionali sui social.

Epicuro ci insegna una lezione che, nel 2025, suona più rivoluzionaria che mai: felicità è semplicità. Non serve fare salti mortali per essere felici, basta ridurre i desideri, godersi le piccole cose e circondarsi di persone sincere.
Altro che guru motivazionali da migliaia di euro al mese: bastava bussare alla porta del Giardino di Epicuro… e magari portare anche una pagnotta!

20 frasi di Epicuro sulla felicità

  1. Non rovinare quello che hai desiderando ciò che non hai.”
  2. Il piacere è il principio e la fine della vita felice.”
  3. Chi non si accontenta di poco, non sarà mai soddisfatto.”
  4. La felicità non è mai troppo lontana da chi sa accontentarsi.”
  5. Viviamo come se ogni giorno fosse l’ultimo.”
  6. La sobrietà porta più piacere che la dissolutezza.”
  7. Di tutti i mezzi che la saggezza ci procura per vivere felici, il più importante è l’amicizia.”
  8. È inutile chiedere agli dèi ciò che ognuno può procurarsi da sé.”
  9. Chi ha meno bisogni è più vicino agli dèi.”
  10. Beato chi ha poco, ma lo vive come se avesse tutto.”
  11. L’uomo che dimentica i piaceri del passato è già morto.”
  12. “Non è il giovane, ma l’uomo saggio a essere felice.”
  13. La paura della morte è la più grande nemica della felicità.”
  14. Chi comprende i limiti della vita, sa che il piacere più grande è la serenità.”
  15. Non esiste piacere più grande che vivere senza paura.”
  16. La ricchezza della natura è sufficiente a garantire felicità.”
  17. Il sapiente si contenta di poco e vive felice.”
  18. Desidera ciò che hai, non ciò che manca.”
  19. La felicità cresce quando si condividono i piaceri semplici.”
  20. Chi sa vivere nascosto, vive felice.”

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