Quando si parla di felicità, di solito pensiamo a viaggi esotici, aperitivi al tramonto o saldo positivo sul conto corrente. Poi arriva Madre Teresa di Calcutta e ci spiazza: per lei la felicità si nascondeva nelle piccole cose, in un gesto di gentilezza, in un sorriso dato gratis, nel sollievo portato a chi non ha niente.
Chi era Madre Teresa (e perché il mondo non l’ha dimenticata)
Nata nel 1910 a Skopje, in Macedonia (all’epoca Impero Ottomano), Anjezë Gonxhe Bojaxhiu, diventata poi Madre Teresa di Calcutta, ha sentito la vocazione fin da giovane. A 18 anni entra nell’ordine delle Suore di Loreto e parte per l’India, dove insegna in una scuola per ragazze benestanti. Ma qualcosa non le basta.
Nel 1946, durante un viaggio in treno, riceve quella che definisce la “chiamata nella chiamata”: deve lasciare il convento e dedicarsi ai poveri più poveri. Così nasce la sua seconda vita, quella per cui la conosciamo. Fonda le Missionarie della Carità, gira Calcutta con un sari bianco bordato d’azzurro, raccoglie moribondi per strada, accoglie i bambini abbandonati, lotta per chi è invisibile. Nel 1979 riceve il Premio Nobel per la Pace, ma per lei i premi non contano: “Io sono solo una piccola matita nelle mani di Dio”.
La felicità secondo Madre Teresa: non è complicata, siete voi a esserlo
Se c’è una cosa che Madre Teresa ha cercato di insegnarci, è che la felicità è semplice, anche se noi facciamo di tutto per complicarcela. Per lei, la felicità non era un obiettivo da raggiungere, ma un modo di essere, un effetto collaterale dell’amore e del servizio.
“Non tutti possiamo fare grandi cose, ma possiamo fare piccole cose con grande amore.”
La felicità non sta nei fuochi d’artificio ma in una carezza, in un gesto sincero, in un atto gratuito. E no, non serve una carta Platino o 100.000 follower. Serve solo cuore, tempo e un pizzico di altruismo.
La felicità e la speranza: linfa segreta dell’amore
Madre Teresa parlava spesso anche di speranza, ma mai come qualcosa di astratto. Per lei la speranza era concreta, tangibile, una forza motrice che ti fa alzare la mattina anche quando non hai nulla da mangiare o quando il dolore ti strappa il fiato.
“La speranza è qualcosa di molto potente. Senza speranza, non possiamo vivere. Con la speranza, possiamo affrontare qualunque difficoltà.”
Nelle sue case di Calcutta non si respirava solo sofferenza, ma anche una gioia inspiegabile, una fiducia disarmante nella possibilità che il bene prevalga. Madre Teresa ha vissuto nella speranza anche quando Dio sembrava tacere – come ha confidato nei suoi scritti privati, rivelando anni di aridità spirituale – ma ha continuato ad agire, ad amare, ad aiutare.
Perché la speranza vera non si limita a desiderare: si rimbocca le maniche, e rende felici..
14 frasi sulla felicità di Madre Teresa di Calcutta
- “La felicità non è qualcosa di pronto. Viene dalle tue azioni.”
- “La pace comincia con un sorriso.”
- “La gioia è preghiera, la gioia è forza, la gioia è amore.”
- “Non sapremo mai quanto bene può fare un semplice sorriso.”
- “La vera felicità non viene da ciò che otteniamo, ma da ciò che doniamo.”
- “Sii felice nel momento. Questo è sufficiente.”
- “Il mondo è pieno di sofferenza, ma anche di superamento di essa.”
- “Non permettere mai a nessuno di venire da te e andarsene senza essere più felice.”
- “Il frutto dell’amore è il servizio. Il frutto del servizio è la pace. E la pace porta felicità.”
- “Chi ama, dà con gioia.”
- “La felicità è una scelta. Sii felice.”
- “Trova il tempo di essere felice: è il segreto della vita.”
- “La gioia è contagiosa. Cercate di essere pieni di gioia ovunque andiate.”
- “Non c’è chi è troppo povero per non poter donare un sorriso.”
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