Quando sentiamo il nome Platone, ci viene in mente il filosofo serissimo, quello che parlava di idee, anime, giustizia e mondi perfetti… insomma, non proprio il tipo da aperitivo e risate. Eppure, anche lui – tra un dialogo e l’altro – ha riflettuto profondamente sulla felicità, considerandola uno dei grandi obiettivi della vita umana. Ma attenzione: non parliamo di quella felicità spicciola da cioccolatino o da post motivazionale su Instagram. Quella platonica è una felicità profonda, esigente e, diciamolo pure, un po’ filosoficamente snob.
La vita di Platone: tra Atene, filosofia e utopie
Platone nasce ad Atene nel 427 a.C., in una famiglia aristocratica: non proprio pane e cipolla, insomma. Fin da giovane dimostra un’intelligenza fuori dal comune e si appassiona alla filosofia grazie all’incontro con Socrate, suo maestro e ispirazione assoluta. Dopo la condanna a morte di Socrate, Platone viaggia, studia, riflette (e si arrabbia parecchio con la politica ateniese), finché fonda la sua scuola di filosofia, l’Accademia, una sorta di Harvard dell’Antichità.
Scrive numerose opere in forma di dialogo, dove spesso è proprio Socrate a parlare, come una specie di alter ego letterario. Le più famose? La Repubblica, Il Fedone, Il Simposio, Il Timeo. Temi? Verità, giustizia, anima, amore e – naturalmente – la tanto sospirata felicità.
Felicità per Platone: roba seria (mica un mojito in spiaggia)
Platone non è un tipo da felicità “usa e getta”. Per lui non si tratta di piacere o di benessere momentaneo: la vera felicità è lo stato dell’anima che ha raggiunto l’armonia con il bene.
Nella sua visione, ogni essere umano ha un’anima tripartita: una parte razionale (la testa), una irascibile (il cuore), e una concupiscibile (la pancia, per capirci). La felicità si ottiene quando queste tre parti sono in equilibrio, e la ragione comanda come un buon re. Non a caso, nella Repubblica, il filosofo paragona la giustizia individuale a quella di uno Stato ben ordinato: tutto funziona quando ognuno fa la sua parte e segue la propria natura.
E il piacere? Per Platone è sospetto. Troppo legato al corpo, troppo effimero. La vera gioia è contemplare il Bene, quella realtà perfetta, immutabile e luminosa che – secondo lui – solo il filosofo può vedere. La felicità, quindi, è la conseguenza della conoscenza, del vivere virtuosamente, del tenere a bada gli impulsi.
L’uomo felice secondo Platone: più saggio che contento
A livello personale, Platone non ha avuto una vita tutta rose e filosofi. Vede morire il suo maestro ingiustamente, vive in una Atene politicamente instabile, prova a riformare la tirannide di Siracusa (ma non ci riesce), e finisce pure in prigione. Altro che vita beata.
Eppure, nei suoi scritti non c’è amarezza, ma una visione profonda della possibilità di essere felici nonostante tutto, se si resta fedeli alla ricerca del vero e del giusto. Un po’ come dire: “non è tutto bello, ma può essere buono”. E questo, oggi più che mai, suona rivoluzionario.
Insomma, Platone non ci offre una felicità da manuale di self-help, ma una sfida. Essere felici per lui significa essere giusti, vivere secondo verità, educare l’anima. È una felicità che richiede impegno, riflessione, e una bella dose di sobrietà. Eppure, in questo mondo pieno di rumore e caos, forse è proprio questa visione esigente – e profondamente umana – a poterci riportare al centro di noi stessi.
Come direbbe lui (forse): la felicità non si trova. Si costruisce, un pensiero giusto alla volta.
14 frasi di Platone sulla felicità
- “La felicità consiste nel fare buon uso del tempo libero.”
- “La felicità appartiene a coloro che sanno apprezzare le piccole cose.”
- “La più grande ricchezza è vivere contenti con poco.”
- “La felicità è il bene più grande che l’anima possa possedere.”
- “La felicità è nata gemella del bene.”
- “Essere onesti è la vera felicità.”
- “Solo il giusto è davvero felice.”
- “Chi desidera diventare felice deve prima educarsi al bene.”
- “Non chi possiede di più è felice, ma chi desidera di meno.”
- “La vita che non cerca il bene è vuota.”
- “La felicità è armonia dell’anima.”
- “Chi fa il male è infelice, anche se non viene punito.”
- “La felicità è vivere secondo virtù.”
- “L’anima trova la sua felicità solo nella contemplazione del vero.”
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