Frasi sulla pace di Gino Strada, usale per spegnere una discussione o per evitare una guerra domestica!

Il 21 aprile del 1948 nasceva Gino Strada, medico, chirurgo, attivista, ma soprattutto un tipo tosto con un cuore grande come il pianeta. Non si è mai limitato a “curare” le ferite, ma ha voluto curare anche le cause che quelle ferite le provocavano: le guerre, le ingiustizie, l’indifferenza. Fondatore di Emergency insieme alla moglie Teresa Sarti, Gino Strada ha trasformato l’indignazione in azione. Ha operato nei luoghi più devastati del mondo, dall’Afghanistan al Sudan, portando con sé non solo bisturi e garze, ma anche un’idea chiara e testarda: la pace non è un sogno, è un diritto.

Frasi sulla pace di Gino Strada

Chi era davvero Gino Strada?

Un medico di guerra che odiava la guerra. Un chirurgo che avrebbe preferito che il suo bisturi rimanesse sempre nel cassetto. Laureato a Milano, specializzato in chirurgia d’urgenza negli Stati Uniti, ha deciso di usare la sua competenza dove nessuno voleva andare. Non per fare l’eroe, ma per essere utile.

Era burbero, diretto, senza peli sulla lingua. Se ti stava simpatico, bene. Se non ti stava simpatico, pure. Ma non gliene fregava niente. Quello che gli fregava davvero era che nessuno venisse lasciato morire per colpa di una bomba o della povertà.

Un’idea di pace che taglia come un bisturi

Per Gino Strada, la pace non era una bella parola da scrivere sui muri o una colomba da far volare nei cortei. Era un progetto concreto, quotidiano, pratico. Era curare gratis chiunque, senza chiedere da dove venisse o cosa avesse fatto. Era costruire ospedali dove c’erano solo rovine, formare medici locali, garantire cure a chi non aveva niente.

Una delle sue frasi più famose è:

“La guerra è un crimine contro l’umanità. Punto.”

Nessun “ma”, nessun “dipende”. Per lui la pace era l’unico modo di stare al mondo in modo civile. Non si può accettare la guerra come “necessaria” o “inevitabile”, perché la guerra è sempre e solo una sconfitta per tutti.

Quando parlava di pace, faceva sul serio

Gino non amava le cerimonie. Non indossava cravatte, ma magliette stropicciate. Parlava della pace non nei salotti, ma sul campo, con le mani nel sangue e il cuore pieno di rabbia. Scriveva, parlava, testimoniava. E non aveva paura di dire cose scomode. Anzi, ci godeva un po’.

Una volta disse in un’intervista:

“Mi invitano ai talk show per parlare di pace, poi sul divano a fianco c’è uno che fabbrica armi. È come chiamare un oncologo e un venditore di sigarette alla stessa tavola rotonda.”

Ironico, diretto, pungente. Ma sempre vero.

L’eredità che ci ha lasciato

Gino Strada è morto il 13 agosto 2021, ma le sue parole e le sue azioni continuano a vivere nelle cliniche di Emergency, negli occhi di chi è stato curato, e in quelli di chi, grazie a lui, ha aperto gli occhi. La sua idea di pace non è un ricordo: è una responsabilità che ci ha lasciato in eredità.

In un mondo che spesso confonde la pace con la quiete, lui ci ha insegnato che pace è giustizia, coraggio e azione. Non è stare zitti: è alzare la voce. Non è chiudere gli occhi: è guardarli, i conflitti, dritti in faccia. E dire no.

Perché, come diceva lui:

“Essere neutrali davanti all’ingiustizia è schierarsi con l’oppressore.”

E lui, con gli oppressori, non ha mai voluto averci niente a che fare.

16 frasi indimenticabili di Gino Strada sulla pace

  1. La guerra non è mai giusta. È solo una gigantesca fabbrica di morte.”
  2. Se non diciamo tutti insieme che la guerra è un crimine, continuerà a sembrarci normale.”
  3. La pace non si costruisce con le bombe, ma con l’uguaglianza.”
  4. Curare le vittime di guerra è il minimo. Evitare che ci siano guerre, è il massimo.”
  5. Non è utopia voler vivere in un mondo senza guerre. È buonsenso.”
  6. Io non sono pacifista. Sono contro la guerra. È diverso.”
  7. L’unica guerra giusta è quella contro l’ignoranza.”
  8. Il problema non è combattere per la pace, ma smettere di fabbricare armi.”
  9. Chi giustifica la guerra ha già perso la sua umanità.”
  10. Sogno un mondo dove i chirurghi come me non servano più.”
  11. Pace significa diritto alla salute, all’istruzione, alla dignità.”
  12. Fare la pace non è firmare un trattato. È curare un bambino ferito, anche se non parla la tua lingua.”
  13. Il mio partito è quello della pace. E non ha ancora vinto le elezioni.”
  14. Non si porta la democrazia con i missili. Si porta con il rispetto.”
  15. Chi pensa che la guerra sia inevitabile, ha smesso di pensare.”
  16. La pace non si prega. Si costruisce.”

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