Il 21 aprile 2025, alle ore 07:35, Papa Francesco si è spento serenamente nella residenza di Casa Santa Marta, dove aveva scelto di vivere da quando era stato eletto nel marzo 2013. Aveva 88 anni. Nonostante la salute precaria, Francesco ha lavorato fino all’ultimo, celebrando la messa della Domenica delle Palme con la voce rotta e un sorriso malinconico. Negli ultimi giorni, i collaboratori più stretti raccontano di un uomo stanco ma lucido, che ha voluto salutare personalmente ognuno dei suoi più fidati.
Papa Francesco: un’eredità rivoluzionaria, un addio semplice
Niente camera ardente spettacolare, niente abiti dorati: il Papa gesuita ha lasciato scritto che voleva un funerale sobrio. La salma è stata esposta nella Basilica di San Pietro per il saluto dei fedeli, prima della celebrazione funebre solenne del 26 aprile, presieduta dal decano del Collegio cardinalizio.
Francesco lascia un’eredità spirituale e sociale fortissima: apertura verso le periferie, dialogo con le altre religioni, attenzione ai poveri, pugni (verbalmente parlando) agli abusi e ai privilegi interni alla Chiesa. Il tutto con una lingua schietta che spesso ha scandalizzato più dei suoi gesti.
E ora? Si apre il conclave: un po’ segreto, un po’ show
Finito il funerale, la Chiesa entra in modalità “conclave”: quel momento magico (e un po’ misterioso) in cui i cardinali sotto gli 80 anni si chiudono nella Cappella Sistina per eleggere il nuovo Papa. Niente cellulari, niente social, niente spoiler: solo preghiera, voti e tanto incenso.
Sono 127 i cardinali elettori, provenienti da ogni angolo del globo. L’Italia, come sempre, è ben rappresentata, ma ci sono anche molti latinoamericani, africani e asiatici.
I papabili
Come sempre, i nomi girano da settimane come biglie impazzite. I più citati?
- Matteo Zuppi (Italia), arcivescovo di Bologna, molto amato, “papabile da sinodo” con cuore sociale;
- Peter Turkson (Ghana), esperto di giustizia sociale e ambiente, già vicino a Francesco;
- Luis Antonio Tagle (Filippine), teologicamente solido, comunicatore brillante.
- Jean-Claude Hollerich (Lussemburgo), gesuita europeista, attento alle questioni LGBT e migratorie.
Ma come insegna il detto vaticano: “Chi entra Papa, esce cardinale.” La sorpresa è sempre dietro l’angolo.
Come funziona la votazione?
I cardinali si riuniscono nella Cappella Sistina e votano due volte al mattino e due al pomeriggio. Ogni volta, si bruciano le schede: se non c’è maggioranza, il fumo che esce dal comignolo è nero (fumata nera); se c’è un eletto con almeno 2/3 dei voti, il fumo diventa bianco (fumata bianca). E allora, è Habemus Papam!
E ora, tutti con il naso all’insù
Nelle prossime settimane, occhi puntati sulla Cappella Sistina, tra previsioni, preghiere e paparazzi in cerca di cardinali misteriosi. Il mondo aspetta il nuovo successore di Pietro. Chiunque sarà, dovrà affrontare un’eredità pesante e un mondo che cambia troppo in fretta per i ritmi del Vaticano.
Nel frattempo, il consiglio è semplice: controlla ogni tanto il comignolo e… tieni pronta la frase magica: Habemus Papam!
Le frasi latine del conclave: traduzione e significato
- “Extra omnes!” (“Fuori tutti!”). Viene pronunciata dal Maestro delle Cerimonie per far uscire tutti gli estranei dalla Cappella Sistina. Inizia ufficialmente il conclave.
- “Veni Creator Spiritus” (“Vieni, Spirito Creatore”) – Invocazione allo Spirito Santo da parte dei cardinali per ricevere illuminazione nella scelta del Papa.
- “Eligo in Summum Pontificem…” (“Io eleggo come Sommo Pontefice…) – Formula con cui ogni cardinale scrive il nome del candidato sulla scheda.
- “Acceptasne electionem de te canonice factam in Summum Pontificem?” (“Accetti l’elezione canonica a Sommo Pontefice fatta su di te?”) -Formula rivolta al nuovo eletto per riceverne il consenso.
- “Quo nomine vis vocari?” (“Con quale nome vuoi essere chiamato?”) – Domanda successiva all’accettazione per sapere il nome papale scelto.
- “Habemus Papam!” (“Abbiamo un Papa!” – Annuncio ufficiale dal balcone della Basilica di San Pietro.