Politici duri d'orecchi

Politici duri d'orecchi
13 marzo 2013
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Innanzi alle accuse di volersi mettere contro il leader del PD, Matteo Renzi difende la sua idea, già esposta alle scorse primarie del suo partito, di abolire i rimborsi elettorali ai partiti. Non è un tentativo di fare la pace con il Movimento 5 Stelle (che al momento non sembra affatto intenzionato ad accettare inciuci), quanto piuttosto un modo di dimostrare agli italiani senso di responsabilità in un momento di forte crisi, che vede molti cittadini visceralmente incattivi con gli sprechi della politica e con i politici ladri. Ma il giaguaro Bersani non ci sta: una campagna elettorale senza il finanziamento pubblico ai partiti sarebbe impensabile o altrimenti fattibile solo ricorrendo ai finanziamenti (e ai ricatti) dei milionari (e un riferimento non troppo celato viaggia diritto all'indirizzo del comico leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo). Bersani però dimentica che in una democrazia, che propriamente significa 'governo del popolo' (démos=popolo + cràtos=potere) dovrebbero essere i cittadini a decidere. E sembra l'abbiano già fatto in un lontano 1993, con il 90,3% dei voti a favore dell'abolizione dei finanziamenti. Una maggioranza schiacciante. Vox populi, vox Dei.
Commenti sul focus
Il 22/03/2013 alle 11:52 ha commentato:
Bel segnale...
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