Questa casa non è un albergo

Questa casa non è un albergo
17 maggio 2013
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Vestitino grigio con gonna grigia e foulard, capelli raccolti a coda di cavallo, mancava solo il velo da suora. Nessuna scollatura nè capello fuori posto per Ruby, che è stata chiamata a deporre davanti ai magistrati milanesi sulle "animatrici" dei "bunga bunga" di Arcore. Oltre all'ex consigliere regionale Nicole Minetti, spuntano nomi di ragazze del mondo dello spettacolo e di prostitute, pagate fior di quattrini per intrattenere il Silvio nazionale (e amici) con balli scottanti, travestimenti e burlesque, ma senza - udite bene - alcun contatto fisico. Nè per lei, che era minorenne ma non l'aveva detto a nessuno, nè per le altre animatrici. Secondo il suo racconto, per tremila euro a serata lei rimaneva a guardare i grandi, per poi fermarsi a dormire, da sola, nella villa di Arcore. Beata gioventù.
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