Tutte le frasi di Adriano Sofri
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“I detenuti, quando gli si chiede qual è il momento peggiore, rispondono unanimi: la mattina, quando ci si sveglia. Ogni volta ci si accorge di nuovo di dove si è.”
“Il capitalismo globalizzato contemporaneo, lungi dall’esportare democrazia attraverso l’espansione dei mercati, importa autoritarismo dentro le patrie della democrazia.”
- La trovi in Diritto e Avvocati
“Quando sei sopravvissuto, il resto di vita può essere pieno di esperienze, viaggi, luoghi mai visti, amori nuovi, e soprattutto luoghi rivisti, affetti ritrovati, perché niente commuove più di ciò che era tuo e hai creduto e temuto di non rivedere mai più. Ma il resto di vita, per pieno che sia, conserva un distacco, una scissione. Fai le cose,...” (continua)(continua a leggere)
“I ricchi, anche quando hanno le migliori intenzioni, non riescono mai a non farti pesare la loro inferiorità.”
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“Dunque, si è proclamato a parole che il carcere è un luogo di rieducazione, di ricostruzione delle condizioni di un ritorno alla normale convivenza sociale. Si è fatto anche qualche passo in questa direzione: pochi passi, ed esitanti, e seguiti spesso da precipitose ritirate. Tutti sanno che, altro che di rieducazione, il carcere è una scuola di...” (continua)(continua a leggere)
- La trovi in Diritto e Avvocati
“Gli uomini non sanno uscire dalla propria inclinazione naturale come si esce da un abito, e per di più stentano a persuadersi che il modo di procedere che fino a ieri andava bene ora non vada più.”
“Convienci per tanto, secondo che a me pare, a volere che ci sieno perdonati gli errori vecchi, farne de’ nuovi, raddoppiando i mali, e le arsioni e le ruberie multiplicando, e ingegnarsi a questo avere di molti compagni, perché dove molti errano niuno si gastiga, e i falli piccoli si puniscono, i grandi e gravi si premiano; e quando molti...” (continua)(continua a leggere)
“Il punto è chiedersi ogni volta di nuovo quali errori analoghi stiamo commettendo in questo momento. Penso che ne dipenda il nostro modo di affrontare tragedie umane (non so perché dirle umanitarie: umane) che si consumano davanti ai nostri occhi, letteralmente. Perché oggi noi le vediamo dal nostro divano di casa, e non potremo più dire «non lo...” (continua)(continua a leggere)
“L’ironia, se non a ridurre la pena, serve a mascherarla.”
“Benché agli uomini rozzi più facilmente si persuada uno ordine o una opinione nuova, non è però per questo impossibile persuaderla ancora agli uomini civili e che presumono non essere rozzi. Al popolo di Firenze non pare essere né ignorante né rozzo: nondimeno da frate Girolamo Savonarola fu persuaso che parlava con Dio.”
“Ogni volta che dico che questo in fondo è un carcere comodo, che non è più il carcere di una volta eccetera, gli astanti mi guardano dubbiosamente; poi qualcuno si avvicina e dice piano: «La galera è galera», «Sempre galera è». Non dimenticarlo: le tue finestre hanno le grate, le tue porte sono di ferro e fanno un fragore di ferro; di notte, a...” (continua)(continua a leggere)
- La trovi in Malattia
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“Nessuno luogo comune è più fuorviante di quello secondo cui il carcere è silenzioso. Cerco di dormire, ma i vicini tengono la televisione a tutto volume, o stendono fra cella e cella il loro bucato di conversazioni gridate; e poi alle undici passa una guardia e chiude fragorosamente la seconda porta di ferro blindata.”
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