Tutte le frasi di Alessandro Baricco
- Dal libro: Oceano mare
- Dal libro: Oceano mare
- Dal libro: Seta
- Dal libro: Oceano mare
“Non ti ho amato per noia, o per solitudine, o per capriccio. Ti ho amato perché il desiderio di te era più forte di qualsiasi felicità. E lo sapevo che poi la vita non è abbastanza grande per tenere insieme tutto quello che riesce a immaginarsi il desiderio. Ma non ho cercato di fermarmi, né di fermarti. Sapevo che prima o poi l'avrebbe fatto...” (continua)(continua a leggere)
- Dal libro: Oceano mare
- Dal libro: Novecento
“Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi suonare. Loro sono 88, tu sei infinito. Questo a me piace. Questo lo si può vivere. Ma se tu, ma se io salgo su quella scaletta, e...” (continua)(continua a leggere)
- Dal libro: Oceano mare
“Succede. Uno si fa dei sogni, roba sua, intima, e poi la vita non ci sta a giocarci insieme, e te li smonta, un attimo, una frase, e tutto si disfa. Succede.
Mica per altro che vivere è un mestiere gramo.
Tocca rassegnarsi. Non ha gratitudine, la vita, se capite cosa voglio dire.” - Dal libro: Castelli di rabbia
“No. Ma sta' attento: dato che non siamo calzini ma persone, non siamo qui con il fine principale di essere puliti. I desideri sono la cosa più importante che abbiamo e non si può prenderli in giro più di tanto. Così, alle volte, vale la pena di non dormire per star dietro ad un proprio desiderio. Si fa la schifezza e poi si paga. È solo questo...” (continua)(continua a leggere)
- Dal libro: Seta
“Pioveva la sua vita, davanti ai suoi occhi, spettacolo quieto.”
- Dal libro: Oceano mare
“Perché un pretesto per tornare bisogna sempre seminarselo dietro, quando si parte.”
- Dal libro: Oceano mare
“Ed è qualcosa da cui non puoi scappare. Il mare... Ma soprattutto: il mare chiama... Non smette mai, ti entra dentro, ce l'hai addosso, è te che vuole... Puoi anche far finta di niente, ma non serve. Continuerà a chiamarti... Senza spiegare nulla, senza dirti dove, ci sarà sempre un mare, che ti chiamerà.”
- Dal libro: Seta
“Mio signore amato,
non aver paura, non muoverti, resta in silenzio, nessuno ci vedrà.
Rimani così, ti voglio guardare, io ti ho guardato tanto ma non eri per me, adesso sei per me, non avvicinarti, ti prego, resta come sei, abbiamo una notte per noi, e io voglio guardarti, non ti ho mai visto così, il tuo corpo per me, la tua pelle, chiudi gli...” (continua)(continua a leggere) - Dal libro: Novecento
“Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia, e qualcuno a cui raccontarla.”
- Dal libro: Novecento
“Negli occhi della gente si vede quello che vedranno, non quello che hanno visto.”
- Dal libro: Seta
- La trovi in Sport
“Il rugby è un gioco primario: portare una palla nel cuore del territorio nemico. Ma è fondato su un principio assurdo, e meravigliosamente perverso: la palla la puoi passare solo all'indietro. Ne viene fuori un movimento paradossale, un continuo fare e disfare, con quella palla che vola continuamente all'indietro ma come una mosca chiusa in un...” (continua)(continua a leggere)
- Dal libro: Novecento
- Dal libro: Oceano mare
“La sconcertante scoperta di quanto sia silenzioso, il destino, quando, d'un tratto, esplode.”
- Dal libro: Oceano mare
“È una cosa strana. Quando ti accade di vedere il posto dove saresti salvo, sei sempre lì che lo guardi da fuori. Non ci sei mai stato dentro. È il tuo posto, ma tu non ci sei mai.”
- Dal libro: Oceano mare
- Dal libro: Castelli di rabbia
“Cogli il positivo che il destino per caso ti offre.”
- Dal libro: I barbari
- Dal libro: Novecento
“Quando non sai cos’è, allora è jazz.”
- Dal libro: Novecento
“Niente di meno dovrebbe pretendere chi davvero è affascinato dalla musica colta. Niente di meno di una simile piccola, salvifica apocalisse. È un’apocalisse che ha un nome: interpretazione.”
- Dal libro: La Sposa giovane
“Il tango dà un passato a chi non ce l’ha e un futuro a chi non lo spera.”
- Dal libro: Mr Gwyn
“Quando muore qualcuno, agli altri spetta di vivere anche per lui. ”
“Saper padroneggiare la lingua e saper raccontare sono due armi che possono rendere le cose maledettamente difficili a quelli che, da grande, cercheranno di tenerti buono.”
“La volgarità, la meta esotica chiaramente sessuale, i modi da padroni del mondo, la malcelata certezza di esser i più furbi. Non mi vergogno di dire che istintivamente li disprezzo. Non credo che sia per moralismo puro e semplice, anzi lo escludo. È che, dato per scontato il diritto degli umani a morire da vivi, e non da morti, non amo chi...” (continua)(continua a leggere)
- Dal libro: Omero, Iliade
“Non te l’hanno insegnato che le frecce dei vigliacchi son sempre spuntate?”
- Dal libro: Castelli di rabbia
- La trovi in Scrittori e Scrittura
“Non sei fregato veramente finché hai una buona storia da raccontare e qualcuno a cui raccontarla.”
- Dal libro: Castelli di rabbia
“Perché è così che ti frega la vita. Ti piglia quando hai ancora l'anima addormentata e ti semina dentro un'immagine o un odore o un suono che poi non te lo toglie più. E quella lì era la felicità. Lo scopri dopo, quand'è troppo tardi. E già sei, per sempre un esule: a migliaia di chilometri da quell'immagine, da quel suono, da quell'odore. Alla...” (continua)(continua a leggere)
- Dal libro: Castelli di rabbia
- Dal libro: La Sposa giovane
- Dal libro: La Sposa giovane
“L’infelicità ruba tempo alla gioia, e nella gioia si costruisce prosperità.”
- Dal libro: Next
- Dal libro: Novecento
- Dal libro: Seta
“Siamo tutti meravigliosi, e facciamo tutti schifo.”
- Dal libro: Omero, Iliade
“Tu sei il peggiore, Tersite. Il peggiore di tutti i guerrieri venuti sotto le mura di Ilio.”
- Dal libro: Novecento
- Dal libro: Castelli di rabbia
“Addio mio piccolo signore, che sognavi i treni e sapevi dov'era l'infinito; tutto quel che c'era io l'ho visto, guardando te. E sono stata ovunque, stando con te.”
- Dal libro: Omero, Iliade
- Dal libro: Smith & Wesson
- Dal libro: Castelli di rabbia
“Fare l’amore così, la notte in cui lui tornava era un po' più bello, un po' più semplice, un po' più complicato che in una notte qualunque. C’era di mezzo qualcosa come lo sforzo di ricordarsi qualcosa. C’era di mezzo un sottile timore di scoprire chissaché. C’era di mezzo il bisogno che fosse comunque bellissimo. C’era di mezzo una voglia un...” (continua)(continua a leggere)
- Dal libro: Tre volte all'alba
“Si legge non tanto per imparare né in fondo per essere intrattenuti in modo intelligente: lo si fa per lasciare che quella prosa scorra su certe personali stanchezze, o sconfitte, o disfatte, e ne lenisca il bruciore, sciacquando via lo sporco dalla ferita. Così si legge per il puro piacere della lettura – e per salvarsi.”
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