Tutte le frasi di Alice Munro
- Dal libro: Troppa felicità
- Dal libro: Le lune di Giove
“C'è un limite alla quantità di sofferenze e di scombussolamento che si è disposti a sopportare in nome dell'amore, come c'è un limite al disordine che siamo disposti ad accettare in una casa. Non si può conoscere in anticipo, ma quando lo raggiungi, te ne accorgi. Ne sono convinta. Quando cominci veramente a lasciar perdere, succede così. Ti...” (continua)(continua a leggere)
“A renderci desiderabili non è qualcosa che facciamo, ma qualcosa che senza saperlo abbiamo dentro di noi.”
- Dal libro: Troppa felicità
“Ci sono pochi luoghi in una vita, forse persino uno solo, in cui succede qualcosa; dopodiché ci sono tutti gli altri luoghi.”
“L’amore può rendere cattivi. Se hai la sensazione di dipendere da un altro, puoi metterti a trattarlo male.”
“In un modo o nell’altro l’amore ti derubava sempre di qualcosa: una sorgente di equilibrio interiore, un piccolo nocciolo duro di onestà.”
- Dal libro: Le lune di Giove
- Dal libro: Troppa felicità
“Si era tagliata i capelli, li aveva decolorati e li portava corti e a ciocche ispide, e aveva anche perso parecchi chili. Si faceva chiamare con il suo secondo nome, adesso: Fleur. Non solo: l’impiego che le avevano trovato era in una cittadina a una discreta distanza da dove viveva allora. Era la terza volta che faceva quel viaggio. Le prime...” (continua)(continua a leggere)
“Cercò di metterci una pietra sopra, ma quella si rifiutava di far da coperchio al passato.”
“Si coricarono senza rivolgersi la parola, si separarono senza parlare il mattino dopo, e nel corso della giornata furono sopraffatti dallo spavento; lei ebbe paura che lui non tornasse a casa, e lui di tornare e di non trovarla. La sorte invece fu generosa. Si incontrarono nel tardo pomeriggio, pallidi di pentimento, tremanti d’amore come chi,...” (continua)(continua a leggere)
“Imparare a sopravvivere, non importa a costo di quante precauzioni e vigliaccherie, di quali paure e brutti presentimenti, non è la stessa cosa che essere infelici. È troppo interessante.”
“I giovani mariti erano severi, in quei giorni. Pochissimo tempo prima, erano stati corteggiatori, personaggi quasi comici, titubanti e devastati dalla smania di sesso. Ora però, a letto caldo, si erano fatti risoluti e critici. Uscivano di casa ogni mattina, ben rasati, il giovane collo strizzato dal nodo della cravatta, e ricomparivano la sera,...” (continua)(continua a leggere)
- Dal libro: Le lune di Giove
“Esiste l’amore del tipo intelligente che fa compiere scelte intelligenti. Quello in base al quale ci si dovrebbe sposare. E poi c’è quell’altro, che è tutto fuorché intelligente. Come un’ossessione. È quello, solo quello, che tutti ritengono prezioso. E che nessuno si vuole perdere, nella vita.”
“La donna doveva essere energica, efficiente, in gamba a fare e a risparmiare; doveva essere furba, abile nel contrattare, imperiosa e capace di smascherare le altrui falsità. Al tempo stesso, doveva mostrarsi intellettualmente ingenua, puerile, nemica di carte geografiche, paroloni difficili e di tutto quello che c’è nei libri, piena di belle...” (continua)(continua a leggere)
“Che si può fare dell’amore quando raggiunge questi livelli di disperazione, impotenza e concentrazione folle? Qualcosa verrà senz’altro a demolirlo.”
- Dal libro: Troppa felicità
“I bambini attribuiscono al verbo «odiare» significati diversi. Può voler dire che hanno paura. Non che si sentano in pericolo di un’eventuale aggressione, quanto piuttosto un sortilegio, una malevolenza. È una sensazione che, da molto piccoli, si può provare anche riguardo alle facciate di certi edifici, o a dei tronchi d’albero e, spessissimo,...” (continua)(continua a leggere)
“Si conoscevano bene, anche nelle manifestazioni sonore piú private, non solo quelle dei momenti di furia esplosiva, ma anche nei singhiozzi, i gemiti, le suppliche e le dichiarazioni intime. Ed erano tutti quanti gente assai pudica. Perciò fingevano di non sentire, di non prestare ascolto, e nessuno faceva mai commenti. La persona che produceva...” (continua)(continua a leggere)
- Dal libro: Troppa felicità
“Da bambini, ogni anno si diventa una persona diversa. Di solito succede in autunno, quando con il ritorno a scuola, si entra nella classe successiva lasciandosi alle spalle il caos letargico delle vacanze estive. È allora che si registra il cambiamento piú netto. Dopo non si è piú sicuri del mese o dell’anno, ma si continua a cambiare, comunque....” (continua)(continua a leggere)
“Era quello il genere di bugia che speravo di non dover mai piú dire, il disprezzo che mi auguravo di non dover mai piú mostrare, quello per le cose davvero importanti per me. E per evitarlo, dovevo in pratica stare alla larga dalle persone di mia conoscenza.”
- Dal libro: Le lune di Giove
“L’oscenità era tutta dentro la sua testa, e non c’era ragione di farne un dramma, attribuendole troppa importanza. Certo che no. Non era niente, giusto lerciume mentale.”
“Vale sempre la pena di concedersi un momento di gentilezza e di riconciliazione, anche se prima o poi ci si dovrà separare. Mi chiedo se momenti del genere non siano ancora più preziosi, e deliberatamente cercati, per persone in condizioni simili alle mie di oggi di quanto non fossero all’interno dei matrimoni di una volta, quando amore e...” (continua)(continua a leggere)
“Anche perseguitato dai guai, e malato e povero e brutto, hai sempre la tua anima da portare a destinazione, come un tesoro su un vassoio.”
“Era in grado di capire cosa andava fatto, e come, e anche di trovare e gestire il personale, ma non aveva il minimo talento nel persuadere e incantare la gente. Prendere o lasciare, ecco quale sarebbe stato il suo stile.”
“Che cosa il destino abbia in serbo per me, che cosa per te.”
- Dal libro: Le lune di Giove
“L’amore non è né buono né onesto e non contribuisce alla felicità della gente in maniera affidabile.”
“Diventare troppo intelligenti può fare male.”
- Dal libro: Troppa felicità
- Dal libro: Troppa felicità
“Di rado le succedeva di dover rimediare a veri e propri disastri, anche se alcune colleghe raccontavano storie da far rizzare i capelli. Erano tutte piú vecchie di lei, e tutte convinte che Doree dovesse cercare di farsi strada. Le dicevano che doveva impratichirsi e puntare a un lavoro dietro una scrivania mentre era ancora giovane e di...” (continua)(continua a leggere)
“Nel sonno dolore e disintegrazione sono in agguato. Orrori bestiali, tutti peggiori di quelli che riusciamo a immaginare in anticipo.”
- Dal libro: Le lune di Giove
- Dal libro: Le lune di Giove
“Faceva un’immensa fatica, sempre. Piazzava un mattoncino sopra l’altro e tirava sera. Non era neanche detto che ci riuscisse ogni giorno.”
“Una volta il prete cattolico le si era avvicinato proprio al Queen’s Hotel sfoderando l’accendino senza darle il tempo di tirar fuori i fiammiferi. Lei lo ringraziò, ma evitò di conversare, per paura che cercasse di convertirla.”
- Dal libro: Le lune di Giove
“Avevo troppo sangue scozzese nelle vene, troppo di mio padre. Per lui non era ammissibile l’esistenza di gente piú o meno umile. Era rigorosamente egualitario, ben attento a non piagnucolare, come diceva, davanti a nessuno, a non inchinarsi né darsi arie con chicchessia, a comportarsi come se le differenze non esistessero.”
“Era questo che volevo, questo su cui pensavo di dovermi concentrare; cosí volevo la vita.”
- Dal libro: Troppa felicità
“Sembrava che l’economia emotiva del mondo dovesse contemplare una forma di parsimonia sentimentale fortuita e naturalmente scorretta, se l’immensa felicità – per quanto passeggera, per quanto effimera – di una persona poteva nascere dall’immensa infelicità di un’altra.”
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