Tutte le frasi di Andrea Camilleri
“Uno scrittore di livello restava tale anche quando scriveva romanzi gialli.”
- Dal libro: Una voce di notte
“Distino dell’intelligenti era d’essiri mangiati sempri e comunqui dai cretini cchiù furbi.”
“Scrivo perché è sempre meglio che scaricare casse al mercato centrale.”
“Qui e lì si vedevano spuntare come funghi le teste degli ombrelloni. Che non erano di stoffa, ma di foglie di palma intrecciate. Era la moda dei lidi come Riccione, Rimini o anche Ostia quella di dare un tocco esotico alla spiaggia per cercare di far dimenticare lo squallore di un mare sporco, inutile e tetro come un cielo di novembre.”
- Dal libro: La gita a Tindari
“Abbandonarsi all’ovvietà più assoluta. E certamente la più vera.”
“La piazza della banca era nella parte più antica di Ostia. Quella dove qualche villino liberty aveva retto l’attacco dei geometri del dopoguerra. Che però avevano vinto la battaglia già due strade più indietro, trasformando un vecchio posto di villeggiatura in un orrendo quartiere dormitorio di periferia. Lì dentro, fra i sette piani delle...” (continua)(continua a leggere)
- Dal libro: Una voce di notte
“Che paìsi era quello indove un ministro che era stato ’n carrica ’na vota aviva ditto che con la mafia bisognava convivere?”
- Dal libro: Una voce di notte
“L’Italia è un paìsi con dù milioni di analfabeti totali e il trenta per cento della popolazioni che sapi appena fari la propia firma.”
- Dal libro: Dentro il labirinto
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