Tutte le frasi di Giacomo Leopardi
“Sopravvenendo un mal minore a un maggiore, o viceversa, sogliamo dire, Se potessi liberarmi, ovvero, se non mi travagliasse questo male così grave, terrei per un nulla questo leggero. E accadrebbe in verità l'opposto: che ci parrebbe assai maggiore che or non ci pare.”
“La cosa più durevolmente e veramente piacevole è la varietà delle cose, non per altro se non perché nessuna cosa è durevolmente e veramente piacevole.”
- Dal libro: Operette morali
“Gli scritti più vicini alla perfezione, hanno questa proprietà, che ordinariamente alla seconda lettura piacciono più che alla prima. Il contrario avviene in molti libri composti con arte e diligenza non più che mediocre, ma non privi però di un qual si sia pregio estrinseco ed apparente; i quali, riletti che sieno, cadono dall'opinione che...” (continua)(continua a leggere)
- Dal libro: Operette morali
“Oramai l'affaticarsi di scrivere perfettamente, è quasi inutile alla fama. Ma da altra parte, i libri composti, come sono quasi tutti i moderni, frettolosamente, e rimoti da qualunque perfezione; ancorché sieno celebrati per qualche tempo, non possono mancar di perire in breve: come si vede continuamente nell'effetto.”
“[La creatività è] una facilità mirabile di assomigliare gli oggetti delle specie più distinte, come l'ideale col puro materiale, d'incorporare vivissimamente il pensiero più astratto, di ridurre tutto ad immagine... la facoltà di scoprire e conoscere i rapporti, di legare insieme i particolari, e di generalizzare.”
- Dal libro: Pensieri
“Gli anni della fanciullezza sono, nella memoria di ciascheduno, quasi i tempi favolosi della sua vita, come, nella memoria delle nazioni, i tempi favolosi sono quelli della fanciullezza delle medesime.”
- Dal libro: Operette morali
“Tutti gl'intervalli della vita umana frapposti ai piaceri e ai dispiaceri, sono occupati dalla noia.”
“La natura non ci ha solamente dato il desiderio della felicità, ma il bisogno; vero bisogno, come quel di cibarsi. Perché chi non possiede la felicità, è infelice, come chi non ha di che cibarsi, patisce di fame. Or questo bisogno ella ci ha dato senza la possibilità di soddisfarlo, senza nemmeno aver posto la felicità nel mondo. Gli animali non...” (continua)(continua a leggere)
- Dal libro: Operette morali
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