Tutte le frasi di Marco Malvaldi
- Dal libro: Argento vivo
“La fiducia è un capitale che si perde con una singola giocata.”
- Dal libro: Argento vivo
“In natura gli opposti si attraggono e si stabilizzano grazie alla loro mutua interazione. Una carica elettrica positiva non trova pace finché non si appiccica alla sua controparte negativa, e un attaccante non è mai così realizzato come quando si dirige verso un portiere. Allo stesso modo Leonardo, ovvero un lettore bulimico, casinista integrale...” (continua)(continua a leggere)
“Quando un sistema indaga su se stesso, deve accettare il fatto che ci sono verità che non può dimostrare.”
“Quello che non capisco è cosa ci trova la gente! Ti rinchiudano in uno stanzone con la musica a tutto bòrdone, tutti pìgiati l’uno coll’altro, invece di balla’ devi dimenarti come se t’avessero messo la sabbia nelle mutande, e alla fine esci tutto rincoglionito. E per fatti tratta’ così ti fanno anche paga’! Dimmi te se è regolare.”
“Quella pioggia scrosciante e violenta, senza tuoni, lo elettrizzava e lo faceva sentire vivo. Capitava anche quando era piccolo, e doveva andare a scuola sotto il diluvio: era una mattinata speciale, e mentre camminava verso la scuola, pregustando il conforto della classe calda e asciutta, si sentiva una specie di eroico viaggiatore sperso nella...” (continua)(continua a leggere)
- Dal libro: Argento vivo
“L’unico modo per rispondere a domande senza risposta è formulare un’altra domanda. Intere classi di esseri umani di serietà variabile, dai rabbini agli psicanalisti, hanno costruito la loro reputazione sulla capacità di attenersi in modo granitico a tale precetto, contribuendo così a formare la categoria professionale dell’ignorante consapevole.”
“Una tecnica fondamentale nella pratica professionale delle chiacchiere da bar consiste nell’opporre ad un dato di fatto o ad un ragionamento generale un controesempio adeguato, meglio se riferito ad accadimenti occorsi a parenti di primo grado preferibilmente scomparsi. La parentela, secondo tradizione orale in voga nel paese, garantisce in...” (continua)(continua a leggere)
- Dal libro: Argento vivo
“Lo spaghetto cotto. Un esempio classico per spiegare i frattali.”
- Dal libro: Argento vivo
- Dal libro: Il re dei giochi
“Un letterato, un fisico e un matematico stanno viaggiando in treno in Scozia, e ad un certo punto vedono su un prato una pecora rossa. Il letterato la guarda e dice: «Però. Interessante. In Scozia le pecore sono rosse». Il fisico scuote la testa e risponde: «No. In Scozia esistono anche pecore rosse». Il matematico li guarda con commiserazione,...” (continua)(continua a leggere)
- Dal libro: Argento vivo
- Dal libro: Il re dei giochi
“Io mi occupo della mia candidatura e solo di questa. Ciò che fanno gli altri non mi riguarda.”
- Dal libro: Argento vivo
“Le donne sono ite tutte alla sagra di beneficenza del prete, ma a me don Graziano mi garba solo quando dorme. Se riesce a dormi’, beninteso, con la coscienza che si ritrova quel troiaio d’omo.”
- Dal libro: La carta più alta
“Il lardo è mio, e lo gestisco io.”
- Dal libro: La carta più alta
- Dal libro: La carta più alta
- Dal libro: La carta più alta
- Dal libro: La carta più alta
“Se davvero volete arrivare a Sintra, è fare attenzione agli automobilisti portoghesi, i quali sono fermamente convinti che in autostrada si possa sorpassare indifferentemente sia a destra che a sinistra, che la distanza di sicurezza che voi intendete come espressa in metri sia in realtà da intendersi in centimetri e che il clacson abbia la...” (continua)(continua a leggere)
“La vita di chi è molestato è fatta da due sentimenti. In primo luogo, c'è la paura: paura di incontrare il tuo persecutore, paura di cosa ti potrebbe fare, paura di fare cose normalissime. Poi c'è la non-paura. Non è tranquillità, è assenza di paura, è una condizione dell'animo che non si può capire.”
- Dal libro: Argento vivo
- Dal libro: Argento vivo
- Dal libro: Argento vivo
“Gli eroi sono il contrario degli oggetti: quando ti avvicini, diventano più piccoli.”
- Dal libro: Argento vivo
“I segni di punteggiatura non servono solo a dare un ritmo alla frase, i segni di punteggiatura sono veri e propri o-pe-ra-to-ri lo-gi-ci. Usarli in modo sciatto può letteralmente travisare il significato di quello che pensiamo. ”
“Gli uomini curiosi, spesso, sentono il bisogno di sfilarsi di dosso la propria esperienza, avvertendola più come una rigida armatura di abitudini che limita i movimenti che come una amichevole corazza protettiva, necessario usbergo contro le forze dell’Ignoto. Siamo pienamente consapevoli, quando sfidiamo le nostre consuetudini, che le...” (continua)(continua a leggere)
- Dal libro: Il re dei giochi
“Lo Stato, dov’è? Si domanda così l’italiano medio, con un misto di amarezza e finta incredulità, quando qualcosa non va per il verso giusto. ”
- Dal libro: Il re dei giochi
“Sì, l’italiano medio: quello che ha evaso le tasse per decenni, ha benignamente sorriso all’idraulico come a dire «siamo uomini di mondo» quando quest’ultimo gli chiedeva «vòle la ricevuta fiscale?» e ha avuto un trapianto di rene in ospedale senza scucire un soldo (operazione per la quale, in una clinica privata, la cifra richiesta lo avrebbe...” (continua)(continua a leggere)
- Dal libro: Il re dei giochi
- Dal libro: Il re dei giochi
“Paura di scoprire che le certezze a cui si sono affidate in realtà non sono fortezze della Verità, ma piccoli e micragnosi dogmi postulati da persone affette da nanismo morale, che prendono messaggi meravigliosi e pieni di speranza come quello di Gesù Cristo e lo riducono in regole, precetti e proibizioni.”
- Dal libro: Il re dei giochi
- Dal libro: Il re dei giochi
“Regola fondamentale nel farsi gli affari di persone mai viste né conosciute, è la documentazione delle proprie asserzioni con precisi riferimenti a persone, o ancor meglio a parenti di persone, la cui competenza in materia sia assicurata da una qualsivoglia analogia con la persona in questione; ciò conferisce anche al più ardito sproloquio la...” (continua)(continua a leggere)
“Uno degli aspetti più fastidiosi dell’essere umano è la ridicola convinzione che non siamo responsabili delle conseguenze delle nostre azioni, come testimonia l’infantile disinvoltura con cui troppo spesso attribuiamo alla volontà dal Fato il disastroso esito delle nostre cazzate.”
“Chi sarà stato il ganzo che ha inventato il caffè? Dev’essere cugino di quel genio che ha inventato il letto. Premio Nobel a tutti e due, altro che Dario Fo. A loro, e a quello che ha inventato la Nutella. In chiesa, al posto della statua di San Gaspare. Perlomeno si vedrebbe un po’ più di devozione sincera.”
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