Tutte le frasi di Mercè Rodoreda
“Di notte, se mi svegliavo, dentro ero come una casa quando vengono gli uomini del trasloco e mettono tutto sottosopra. Così ero io dentro: con gli armadi in anticamera e le sedie gambe all'aria e tazze per terra da avvolgere con la carta e metterle in una cassa con la paglia, e il divano e il letto disfatti in piedi contro la parete e ogni cosa...” (continua)(continua a leggere)
“E avvertii forte il trascorrere del tempo. Non il tempo delle nuvole e del sole e della pioggia e il passare delle stelle ornamento della notte, non il tempo delle primavere dentro il tempo delle primavere e il tempo degli autunni dentro il tempo degli autunni, non quello che mette foglie sui rami o quello che le strappa via, non quello che...” (continua)(continua a leggere)
“Cominciarono a dirmi cose per darmi fastidio e uno più sveglio si avvicinò più degli altri e disse, sei buona. Come se fossi un piatto di minestra. Tutto sommato, la cosa non mi piacque per niente. Era vero però che mio padre mi diceva sempre che ero esigente ma mi capitava spesso di non sapere davvero per quale motivo fossi venuta al mondo.”
“E guardavo le onde che venivano e tornavano indietro, sempre lo stesso, sempre lo stesso. Tutte con la voglia di arrivare e con la voglia di ritirarsi. Seduta di fronte al mare, a volte grigio, a volte verde, più che altro blu, quella distesa d'acqua che si muoveva e viveva, di acqua che parlava, mi portava via il pensiero e mi lasciava vuota.”
“Quel pezzetto di niente che mi era vissuto tanto tempo dentro era la mia giovinezza che fuggiva con un urlo che non sapevo bene cosa fosse....distacco?”
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