Tutte le frasi di Paolo Rumiz
“Di tutte le distruzioni perpetrate a Sarajevo, le più insensate sono state quelle ai danni delle tante biblioteche. Ma di queste, la più folle, la più carica di sinistra forza metafisica fu il bombardamento della biblioteca nazionale, un magnifico edificio moresco del diciannovesimo secolo, andato in fumo in trenta ore con le sue centinaia di...” (continua)(continua a leggere)
“Il Mediterraneo era uno spazio di pastori diventati capitani.”
“Nei vasti territori a presenza serba, sia in Croazia che in Bosnia, Belgrado ha a disposizione un materiale umano straordinariamente adatto alla bisogna: i montanari. È in montagna infatti, e non nelle ricche valli, che si concentrano le condizioni più favorevoli a una rivolta separatista. Ed è dalle montagne che parte il segnale della secessione.”
“Non conosco nessuna nazione che assista così passivamente alla morte dei luoghi. Lo si vede già dalla segnaletica, da come i cartelli dei paesi si mescolano a quelli degli ipermercati. Le frazioni, le alture, i ruscelli stanno perdendo il nome, ultimo presidio dell'identità. L'economia ha sostituito la topografia, le pagine gialle la carta...” (continua)(continua a leggere)
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