Tutte le frasi di Serge Latouche
- Dal libro: Limite
“Dilatare il tempo non soggetto a vincoli e obblighi per permettere la realizzazione personale dei cittadini nella vita politica, privata e artistica, ma anche nel gioco o nella contemplazione, è la condizione indispensabile per la creazione di una nuova ricchezza.”
“La pubblicità è un mezzo studiato per rendervi scontenti di ciò che avete e farvi desiderare ciò che non avete.”
“Oggi più che mai lo sviluppo sacrifica le popolazioni e il loro benessere concreto e locale sull’altare del «benavere» astratto, deterritorializzato.”
“Rivalutare, riconcettualizzare, ristrutturare, ridistribuire, rilocalizzare, ridurre, riutilizzare, riciclare.”
Il piacere che danno una conversazione animata, un pranzo tra amici, un buon ambiente di lavoro, una città dove ci si sente bene, la partecipazione a questa o quella forma di cultura (professionale, artistica, sportiva ecc.), e più in generale tutte le relazioni con gli altri. La maggioranza di questi “beni”, la cui base per eccellenza è la vita... (continua)(continua a leggere)
- Dal libro: Limite
“Si calcola che rimangano soltanto 6000 lingue delle 20000 parlate dall’umanità nell’era neolitica, e che la metà di esse sparirà nel giro di un secolo. Soltanto in America, scompare una lingua ogni anno. Il catawba della Carolina del Sud è appena scomparso, con la morte dell’ultimo individuo che lo parlava, Nuvola Rossa di Tempesta. Il suo cane...” (continua)(continua a leggere)
“La parola d’ordine della decrescita ha soprattutto lo scopo di sottolineare con forza la necessità dell’abbandono dell’obiettivo della crescita illimitata, obiettivo il cui motore è essenzialmente la ricerca del profitto da parte dei detentori del capitale, con conseguenze disastrose per l’ambiente e dunque per l’umanità.”
- Dal libro: Limite
“Noi non distruggiamo il pianeta, ma soltanto il nostro ecosistema, cioè le nostre possibilità di sopravvivervi.”
“La fuoriuscita dal sistema produttivista e lavorista attuale presuppone un’organizzazione sociale completamente differente, nella quale il tempo libero e il gioco vengono valorizzati accanto al lavoro e le relazioni sociali prevalgono sulla produzione e il consumo di prodotti deperibili.”
Nello scambio intellettuale chi dà non perde nulla e chi riceve prende ma non toglie nulla al suo interlocutore. Dunque il sapere, la conoscenza, l’arte possono essere “consumati” da tutti.
“L’abbondanza combinata con il «ciascuno per sé» produce miseria, mentre la condivisione, anche nella frugalità, produce la soddisfazione di tutti, cioè la gioia di vivere.”
- Dal libro: Limite
“Lo sviluppo sostenibile è come la via per l'inferno, lastricata di buone intenzioni.”
- Dal libro: Limite
“Si è sempre trattenuti all’interno dell’umanamente possibile del proprio tempo.”
“La pubblicità ci fa desiderare quello che non abbiamo e disprezzare quello che già abbiamo. Crea incessantemente l'insoddisfazione e la tensione del desiderio frustrato.”
“La vera povertà consiste nella perdita dell’autonomia e nella tossicodipendenza da consumismo.”
“Se si è felici si è meno soggetti alla propaganda televisiva e alla dipendenza dagli acquisti compulsivi.”
“La missione ufficiale del sistema educativo, dalla materna all’università, passando per la formazione permanente, è quella di fabbricare ingranaggi ben oliati per una megamacchina folle.”
“La pauperizzazione psicologica è uno stato di insoddisfazione generalizzata che definisce la società della crescita come il contrario di una società dell’abbondanza.”
“I tre pilastri del sistema consumistico sono la pubblicità, che crea instancabilmente il desiderio di consumare, il credito, che fornisce i mezzi per consumare anche a chi non ha denaro (grazie al sovraindebitamento), e l’obsolescenza programmata, che assicura il rinnovamento obbligato della domanda. ”
“La nostra sovracrescita economica si scontra con i limiti della finitezza della biosfera. La capacità rigeneratrice della terra non riesce più a seguire la domanda: l'uomo trasforma le risorse in rifiuti più rapidamente di quanto la natura sia in grado di trasformare questi rifiuti in nuove risorse.”
La decrescita è uno slogan politico con implicazioni teoriche, una "parolabomba", come dice Paul Ariès, che vuole far esplodere l'ipocrisia dei drogati del produttivismo.
- Dal libro: Limite
“Oggi ripetiamo che non ci sono più valori. Al contrario ce ne sono troppi... Forse è proprio questa l’altra faccia del relativismo postmoderno. L’inflazione di valori annacquati li rende inefficaci, e in questo modo si va verso l’ascesa dell’insignificanza. Senza legittimazione fondata su valori condivisi, rimangono soltanto i rapporti di forza,...” (continua)(continua a leggere)
- Dal libro: Limite
“La nostra società ha legato il suo destino a un'organizzazione fondata sull'accumulazione illimitata. Questo sistema è condannato alla crescita. Non appena la crescita rallenta o si ferma è la crisi, il panico.”
- Dal libro: Limite
“Una condizione stazionaria del capitale e della popolazione non implica affatto uno stato stazionario del prodotto umano. Resterebbe più spazio che mai per ogni specie di cultura intellettuale, e per il progresso morale e sociale; e altrettanto spazio per perfezionare l’arte di vivere, con una probabilità molto maggiore di migliorarla, una volta...” (continua)(continua a leggere)
“L’Inghilterra ha utilizzato metà delle risorse del pianeta per raggiungere l’attuale stadio di sviluppo. Quante ne occorrerebbero all’India per arrivare allo stesso livello?”
“La conoscenza è un bene collettivo, un’acqua della giovinezza alla quale ci possiamo abbeverare tutti senza suscitare la minima frustrazione nell’altro. La felicità è la sola cosa che si è sicuri di avere quando la si è data. È il godimento di quello che non si compra.”
“A rigore, sul piano teorico si dovrebbe parlare di acrescita, come si parla di ateismo, più che di decrescita. In effetti si tratta proprio di abbandonare una fede o una religione, quella dell'economia, del progresso e dello sviluppo, di rigettare il culto irrazionale e quasi idolatra della crescita fine a se stessa.”
“Economizzare un kilowattora costa due volte meno che produrlo.”
“La rivoluzione significa l’ingresso della gran parte della comunità in una fase di attività politica, e cioè istituente. L’immaginario sociale si mette al lavoro e si impegna esplicitamente nella trasformazione delle istituzioni esistenti.”
Siamo diventati dei "tossicodipendenti" della crescita.
Decrescita è una parola d’ordine che significa abbandonare radicalmente l’obiettivo della crescita per la crescita, un obiettivo il cui motore non è altro che la ricerca del profitto da parte dei detentori del capitale e le cui conseguenze sono disastrose per l’ambiente. A rigore, più che di “de-crescita”, bisognerebbe parlare di “a-crescita”,... (continua)(continua a leggere)
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