Tutte le frasi di Tiziano Terzani
“Ogni volta che vincevamo noi era un massacro, ogni volta che loro massacravano donne e bambini era una vittoria. Ed è sempre stato così. I bianchi sono arrivati in questo continente convinti che glielo aveva affidato Dio, che era il loro diritto di andare avanti, qualunque fosse il massacro, qualunque fossero gli ostacoli da eliminare, per...” (continua)(continua a leggere)
“A osservare per una mezz’ora la marea di umanità che si muove, ordinata, sotto le pensiline della stazione principale di Bangkok si capisce più sulla Thailandia di oggi che a leggere qualsiasi studio accademico. I treni che vengono dal Nord scaricano migliaia di persone. I più sono giovani, molte le ragazze, sul cammino della speranza. Lasciano...” (continua)(continua a leggere)
“Tutto è diventato così facile oggi che non si prova più piacere per nulla. Il capire qualcosa è una gioia, ma solo se legato a uno sforzo. Così con i paesi. Leggere una guida, saltando da un aeroporto all’altro, non equivale alla lenta, faticosa acquisizione – per osmosi – degli umori della terra cui, con il treno, si rimane attaccati.”
“In India si dice che l’ora più bella è quella dell’alba, quando la notte aleggia ancora nell’aria e il giorno non è ancora pieno, quando la distinzione fra tenebra e luce non è ancora netta e per qualche momento l’uomo, se vuole, se sa fare attenzione, può intuire che tutto ciò che nella vita gli appare in contrasto, il buio e la luce, il falso...” (continua)(continua a leggere)
“Ognuno aveva un quaderno su cui il bottegaio scriveva «tre chili di farina...», come fa ancora la Bettina con noi qui, all’Orsigna. Ma l’onestà era importantissima. Incredibile come bisognava essere onesti con i soldi. Se la Tecla, che era la fornaia, ti restituiva, sbagliando, mezza lira in più, tu gliela dovevi riportare. Questo è qualcosa che...” (continua)(continua a leggere)
- Dal libro: In Asia
In evidenza