Tutte le frasi di Valerio Magrelli
“Gli specchi nei camerini dei negozi di abbigliamento andrebbero vietati per legge.”
“Noi siamo rimasti giovani, perché le giornate, i mesi divorati dalla Grande Colata Quotidiana, non possono produrre esperienza, ossia non ci fanno crescere, ma soltanto invecchiare.”
“Io sono legato a mio padre da un’ombra, dall’ombra che lo ha sempre incalzato. Una parte dell’ombra, una piccola parte di quel tossico, mi ha segnato, mi ha intaccato. Non cosí a fondo come lui, ma di striscio, lasciandomi a metà strada rispetto al suo buio ipocondrio. Diciamo un monatto. Cosí mi riconosco – quasi salvo, ma ancora marchiato...” (continua)(continua a leggere)
“Il libero pensiero di cui oggi usufruiamo in Occidente, non è una concessione generosamente elargitaci, bensí una conquista ottenuta col sangue dei martiri laici.”
“Siamo passati dai Sogni del materialismo storico, agli Incubi dell’illusionismo catodico. Meglio ancora: dalle pie illusioni del Materialismo, alla cruda materialità dell’Illusionismo. È questa, nient’altro che questa, la democrazia che vorremmo esportare: un’istituzione fragile, esposta a mille pericoli, dove è sufficiente un’accorta...” (continua)(continua a leggere)
“Ogni volta che si parla di libertà religiose, bisognerebbe ricordare che il Vaticano non ha mai scelto di rinunciare liberamente al suo bimillenario potere temporale, ma vi è stato costretto con la forza, a Porta Pia. Nel caso dell’Islam, la sua mancanza è semplicemente dovuta allo strapotere di quella chiesa, che sconfisse chiunque tentò di...” (continua)(continua a leggere)
“Il ruolo della televisione pubblica dovrebbe consistere nel creare una coscienza critica. Invece siamo passati dal maestro Alberto Manzi all’intrattenitore Mike Bongiorno.”
- Dal libro: Il sangue amaro
- Dal libro: Il sangue amaro
- Dal libro: Il sangue amaro
- Dal libro: Il sangue amaro
- Dal libro: Il sangue amaro
- Dal libro: Le cavie
- Dal libro: Le cavie
- Dal libro: Le cavie
- Dal libro: Le cavie
- Dal libro: Le cavie
“Io abito il mio cervello
come un tranquillo possidente le sue terre.” “Non ce lo aspettavamo, eppure, benché nel peggiore dei modi, l’Immaginazione è davvero arrivata al potere. Cosí, la parola d’ordine del Sessantotto è stata realizzata da Mediaset.”
“Ecco da cosa sto scappando. Ormai sono contagiato, lo so bene, ma non voglio ripetere il suo errore, e soprattutto non voglio trasmetterlo ai miei figli. Anche perché capisco che quell’ira era soltanto una forma di sofferenza, una cancrena che finí per mangiargli il cuore. Ne venne fuori un vecchio acerbo, esacerbato, vulnerabile, uscito da un...” (continua)(continua a leggere)
“Desiderio di rievocarlo: perché? Forse perché mi manco. È come se soffrissi per la mia morte. Infatti, ai suoi occhi, il morto sono io. Io l’ho perso, nella stessa maniera in cui lui ha perso me. È come se avessi perso, per un lutto riflesso, una parte di me. E dunque mi compiango, molto piú di quanto non compianga lui. Mi guardo attraverso i...” (continua)(continua a leggere)
“Giovani senza lavoro chiacchierano nei bar in un eterno presente che non li lascia andar. Sono convalescenti curano questo gran male che li fa stare svegli senza mai lavorare. Di notte sono normali, dormono come tutti gli altri anche se i sogni sono vuoti anche se i sogni sono falsi. Falsa è la loro vita, finta, una pantomima fatta da...” (continua)(continua a leggere)
“La fede si è trasformata, da scelta individuale, in strumento di sopraffazione.”
“L’uomo piú ricco del paese ha dimostrato che i soldi non sono tutto, anzi, possono essere tranquillamente sacrificati sull’altare dei desideri, come in effetti hanno fatto milioni di indigenti votandolo a proprie spese. A proprie spese, capite? Io curerò i miei interessi a scapito dei vostri, ma consentendovi di proiettare su di me ogni...” (continua)(continua a leggere)
“Per uscire dall'impasse, bisognerebbe ricorrere all’«affidamento» di larga parte dell’elettorato, afflitta da una tragica minorità, da una insipienza che diventa smania autodistruttiva.”
“Quanto a quelli per cui lavorare duro, cominciare e ricominciare, cercare e sbagliare, tornare indietro e riprendere tutto da cima a fondo, e ancora trovare il modo di esitare a ogni passo, insomma, quanto a quelli per cui tutto questo, in mezzo all’incertezza e all’apprensione, equivale piú o meno a un fallimento, be’, chiaramente, non siamo...” (continua)(continua a leggere)
“Non mi basta decidere per me, voglio farlo anche per te. Voglio che tu sia libero di ubbidirmi.”
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