“C’è bisogno di parole, di conflitti sani, di visioni che appassionino. Invece ci circonda il silenzio. Sembra, in questo tempo, che si possa solo aspettare Godot. Ma Godot non c’è.”
Paolo Crepet
“Noi stiamo diventando soli e ne siamo contenti. Abbiamo smesso di parlarci. Nelle scuole, in famiglia, nelle sezioni, nelle parrocchie, nei circoli o nelle piazze. Se vogliamo salvarci dobbiamo disallinearci, dobbiamo rinunciare all’ovvio, vivere la vita da un punto di vistaoriginale.”
Paolo Crepet
“Ora una generazione che ha contestato i padri è diventata serva dei propri figli. Non è capace di dire i no, di orientare senza usare l’autoritarismo, ma l’esperienza. C’è un armistizio: io ti faccio fare quello che vuoi, tu non mi infliggi la tensione di un conflitto.”
Paolo Crepet
“Mia mamma non amava i Beatles. Ai genitori di oggi piacciono i Maneskin. Il conflitto è diventato una sorta di baratto. La rivoluzione dei ragazzi è stata taciuta dalla comunità, che l’ha avvolta in un conservatorismo estremo.”
Paolo Crepet
“Non capisco come si possa, da parte dei genitori, pensare di geolocalizzare i figli. Se ne comprime la libertà per placare le proprie ansie. Tutte ansie individuali. Bisogna fare insieme, non da soli.”
Paolo Crepet
“Think different diceva Apple: era un messaggio di libertà, di innovazione, era una promessa di libertà e di felicità. È stato davvero così? Gran parte del disagio giovanile nasce o si alimenta in relazione con questi strumenti.”
Paolo Crepet
“Se io prendo una ragazza di sedici anni e la chiudo con le cuffiette, con una visione del mondo che passa solo attraverso lo schermo, è chiaro che qualcosa in quella esperienzaumana accade.”
Paolo Crepet
“A scuola si va certo per imparare, certo perché è un dovere. Ma si va anche perché c’è un cortile, un corridoio, una ricreazione. Lì si trovano gli amici, gli amori, si costruisce la ragnatela fondamentale, la prima, dei rapporti sociali.”
Paolo Crepet
“Quella donna teme di non essere stata una buona madre e, invece di cercare il rimedio ripescando dentro di sé un po’ di autorevolezza, cede ancora di piú lasciando intendere alla figlia che nella vita potrà permettersi di tutto, che godrà del diritto sacrosanto a essere perdonata per ogni sbaglio compiuto e che la madre sarà sempre al suo fianco...”
(continua)(continua a leggere) Paolo Crepet
“La felicità è come un treno senza orario: ne passa uno ogni tanto. Non puoi prevederne l’arrivo, né sapere quando ripartirà. Il tuo compito è andare in stazione.”
Paolo Crepet
“Alla base della realizzazione di sé dev’esserci il desiderio. Eppure questo è il sentimento piú frequentemente temuto e negato: piú si desidera piú si è liberi, quindi potenzialmente autonomi, non influenzabili, non ricattabili.”
Paolo Crepet
“Dovresti imparare che la vita, come l’amore, è l’unicobusiness il cui bilancio deve finire in rosso: bisogna dare tutto senza calcolare ciò che ci viene riversato. Quello che diamo agli altri è nostro per sempre, mentre quello che si tiene per sé è perso per sempre.”
Paolo Crepet
“Le regole e i 'no' sono come dei paracarri ai lati di una strada; sono punti di riferimento, non debbono cambiare di posizione, non possono decidere di esserci o non esserci.”
Paolo Crepet
“L’essenziale non lo si coglie quando i conti tornano, ma soltanto quando il sipario cala all’improvviso e non resta che una platea vuota e ci si sente immensamente soli.”
Paolo Crepet
“Dovremmo trovare il coraggio di esimerci dall’idea di asportare chirurgicamente ogni forma di dolore e di frustrazione dal cammino di crescita dei nostri figli.”
Paolo Crepet
“Un no, perché abbia peso e valore, deve essere spiegato, non può essere solo imposto. Un no, come una regola, richiede coerenza, componente essenziale dell’autorevolezza.”
Paolo Crepet
“Il teatro è meraviglioso proprio in quanto mette in scena gli stati d’animo, coinvolge mantenendo nel contempo le distanze della vita vera. Il teatro è una scuola di emozioni come le fiabe per bambini.”
Paolo Crepet
“L’innamoramento è autentico solo quando è insano, dissennato, quando ti fa stare ad aspettare un Sms o un’e-mail per giorni, quando fa trovare scuse inverosimili pur di arrivare puntuali a quell’appuntamento.”
Paolo Crepet