Frasi di “Medianeras - Innamorarsi a Buenos Aires”
(2011)Titolo Medianeras - Innamorarsi a Buenos Aires
Titolo originale Medianeras
Anno 2011
Regista Gustavo Taretto
Genere Drammatico, Commedia
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Anno 2011
Regista Gustavo Taretto
Genere Drammatico, Commedia
Trama – Martín è un web designer che vive in un monolocale con il suo cagnolino, lasciatogli dalla sua ex ragazza prima della partenza. Mariana, dopo una lunga relazione finita, ritorna nel suo vecchio appartamento e inizia ad imparare a stare sola... è un archetetto ma lavora come vetrinista, e i manichini sono i suoi fedeli compagni di "sventura". I due ragazzi sono accomunati da innumerevoli pensieri e stati d'animo, vivono nella stessa strada e la loro finestra sul mondo è una di fronte all'altra, ma incontrarsi a Buenos Aires non è così facile come sembra.
Tutti gli attori – Javier Drolas, Pilar López de Ayala, Inés Efron, Adrián Navarro, Rafael Ferro, Carla Peterson, Jorge Lanata, Alan Pauls, Romina Paula, , Martín Feldman, Woody Allen, Mariel Hemingway
vedi tuttiFrasi di “Medianeras - Innamorarsi a Buenos Aires” 7 citazioni
“Se non si riesce ad incontrare una persona neppure quando la si sta cercando, come si può incontrare qualcuno se non si sa realmente chi è?”
“Tutti gli edifici, nessuno escluso, hanno un lato inutile, inservibile che non da nè sul fronte nè sul retro. E' quello laterale si chiama medianera: superficie enorme che ci separa gli uni dagli altri e ci ricorda il passare del tempo, lo smog e la sporcizia di questa città. Le medianeras ci mostrano le nostre qualità più spregevoli, riflettono...” (continua)(continua a leggere)
“Quando saremo in una città wireless che ne sarà di quei geni che hanno avuto l'idea di bloccare i fiumi con le costruzioni e il cielo con tutti i cavi? Tutti questi chilometri di cavi... servono per unirci o per tenerci lontani, ognuno al proprio posto? La telefonia cellulare ha invaso il mondo con la promessa di farci stare sempre connessi....” (continua)(continua a leggere)
“Gli edifici, così come tutto ciò che è ideato dagli uomini, sono costruiti rispecchiando tutte le differenze tra gli uni e gli altri. Esiste un fronte e un retro, quelli alti e quelli bassi. I privilegiati si identificano con la lettera A, eccezionalmente con la B. Più si scorre l'alfabeto più si abbassa il livello dell'appartamento. ”
“Mi piace pensare alla vetrina come a un luogo sospeso: che non sta né dentro né fuori dal negozio. Uno spazio astratto e magico. Non posso negare che rifletta una parte di me e allo stesso tempo l'anonimato mi tranquillizza. Penso talvolta, stupidamente, che se qualcuno si ferma a osservare una vetrina in un certo qual modo possa interessarsi a...” (continua)(continua a leggere)
“Questi edifici che si succedono senza logica dimostrano una falla totale nella pianificazione urbanistica... esattamente come la nostra vita: che viviamo senza la minima idea di come vorremmo che fosse.”
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