Assalonne, Assalonne!
Titolo: Assalonne, Assalonne!
Titolo originale: Absalom, Absalom!
Autore:William Faulkner
Anno di prima pubblicazione: 1936
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Autore:William Faulkner
Anno di prima pubblicazione: 1936
Frasi di “Assalonne, Assalonne!” 11 citazioni
“Il suo guaio era l’innocenza. Tutt’a un tratto egli scoprì non già quel che voleva fare ma quel che doveva fare, e doveva farlo volente o nolente, perché se non lo faceva sapeva che non avrebbe mai più potuto vivere con se stesso per il resto della sua vita, vivere con quanto tutti gli uomini e le donne morti per fare lui gli avevano lasciato...” (continua)(continua a leggere)
“Aveva non solo imparato la differenza tra uomini bianchi e uomini neri, ma stava imparando che c’era una differenza tra uomini bianchi e uomini bianchi [...]. Egli aveva cominciato a capirlo senza esserne però ancora consapevole. Pensava ancora che dipendesse solo da dove e come venivi al mondo; se eri fortunato o sfortunato; e che i fortunati...” (continua)(continua a leggere)
“Tu vieni al mondo e tenti e non sai perché, solo continui a tentare e vieni al mondo insieme a un mucchio di altre persone, tutta aggrovigliata a loro, come loro tentando, dovendo muovere braccia e gambe con cordicelle, solo che le stesse cordicelle sono legate a tutte le altre braccia e gambe e gli altri tentano tutti quanti e neanche loro...” (continua)(continua a leggere)
Nel contatto della carne c’è qualcosa che abroga, taglia netto e diritto per le tortuose vie intricate dell’ordinamento decoroso, e nemici e amanti lo conoscono bene questo qualcosa perché esso li fa tali; - contatto, sì, contatto di quella che è la cittadella intima dell’ “Io sono” centrale, privato…
“Lui non era posseduto da nessuno e niente al mondo, non lo era mai stato, non lo sarebbe mai stato,[...]. Perché lui non era inserito in questo mondo. Era un’ombra ambulante. Era l’abbacinata immagine da pipistrello del suo tormento, proiettata in alto dalla feroce lanterna demoniaca di sotto la crosta terrestre…”
“Bon non solo amava Judith alla sua maniera, ma amava anche Henry e, credo, in un senso più profondo che non semplicemente alla sua maniera. Forse nel suo fatalismo amava di più Henry, vedendo forse nella sorella soltanto l’ombra, il ricettacolo femminile con cui consumare l’amore il cui vero oggetto era il giovane.”
“Non avevano bisogno di parlare. Si somigliavano troppo. Erano come diventano due persone quando evidentemente si conoscono tanto bene e sono tanto affini che il potere, il bisogno di comunicare mediante il linguaggio si atrofizza per il disuso.”
“È semplicemente incredibile. Non spiega niente, ecco. O forse è così: loro non spiegano e noi non siamo tenuti a sapere. Noi abbiamo vecchi racconti tramandati di bocca in bocca; riesumiamo da vecchi bauli e casse e cassetti lettere senza indirizzo o firma, in cui uomini e donne che un giorno vissero e respirarono sono adesso mere iniziali o...” (continua)(continua a leggere)
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