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Il detective che amava le donne - Il caso del diamante
“I capelli di Ari... esplodevano ricci-inanellati, le avvolgevano viso e spalle, correvano, cascata irruente, come il desiderio che lui sentiva. La osservava. La bocca di Ari, le labbra.
Lui socchiudeva gli occhi e se le ridisegnava sulle proprie. Fuse.”
“La Di Salvo lo fece accomodare nello stesso salone della prima visita: «Questa è la mia ala personale, nessuno è autorizzato a entrare, nessuno all'infuori di me, è il mio piccolo nido, esclusivo» disse.
Sisti accennò un inchino: «Oh... apprezzo il privilegio d'esservi ammesso».
Nel contempo rifletteva: Se questo è un piccolo nido, la Pianura...”
(continua)(continua a leggere)
“Di agende Sisti non ne teneva. Le aveva sempre aborrite. Tutti quei nomi... Adelina, Adriana, Alberta, Annalisa... in buon ordine dalla A alla Zeta, gli avrebbero prodotto l'effetto di lapidi. Il buon ordine di un cimitero. Di storie passate, morte. ”
“Di solito i blogger sono apprendisti-mancati-pretesi letterati che si dannano a cercare stima e fama in Internet. O signore e signorine che approfittano della copertura di un nickname, per sfogare umori e ardori, esibire dolciastre poesie o confidare i propri amori (di regola infelici). ”
“Il vino era da 750 euro alla bottiglia. Sisti lo lesse e pensò d'essersi sbagliato. Sarà 7 e 50, si disse. Forse 75, si disse (ed era già un bel pagare). Ma aguzzò gli occhi. E gli euro erano 750. Veramente.
Non sono i miei occhiali da cambiare, pensò Sisti, ma altre cose, tante. ”