Italiani di domani: otto porte sul futuro
Titolo: Italiani di domani: otto porte sul futuro
Autore:Beppe Severgnini
Anno di prima pubblicazione: 2012
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Anno di prima pubblicazione: 2012
Frasi di “Italiani di domani: otto porte sul futuro” 50 citazioni
“Gli intolleranti, spesso, sono soltanto ignoranti. Non dispongono di termini di paragone, giudicano il mondo chiusi nel loro angolo. La possibilità di confronto è una ricchezza, una gioia e una fortuna. Insegna la prospettiva, i modelli e le relazioni. Essere aperti è un vantaggio; e non costringe a dimenticare le proprie origini, come pensa...” (continua)(continua a leggere)
- La trovi in Comici e comicità
“L’ironia, insieme alla misericordia, è la forma suprema di elasticità, un esercizio quotidiano di tolleranza, una prova continua di umanità.”
- La trovi in Fare impresa
- La trovi in Problemi e Soluzioni
“I maestri di cui abbiamo bisogno non fanno coccole: offrono aiuto sotto forma di azione e pensieri. Indicano una via e la illuminano. Può essere una scala verso il cielo, se uno crede all’aldilà o ai Led Zeppelin; o soltanto un passaggio sicuro nel bosco delle decisioni difficili. I maestri non chiedono niente in cambio: la loro ricompensa è...” (continua)(continua a leggere)
- La trovi in Sport
- La trovi in Psicologia e Psicologi
“Il mutamento dev’essere visto come un’opportunità, non una fonte d’ansia.”
“Provare ad annoiarsi è più difficile che tentare di divertirsi. Bisogna saper resistere alla fretta, agli amici, alle occasioni e ai cattivi pensieri, uno su tutti: sto sprecando tempo. Invece chi si annoia oggi si prepara a divertirsi domani.”
- La trovi in Cambiamento
“Nemmeno quelli che sembrano cambiamenti improvvisi, improvvisi lo sono veramente. D’improvviso c’è solo il momento in cui ne prendiamo coscienza.”
“Saper usare le emozioni come carburante per il futuro. Ed è quello che, in Italia, non abbiamo ancora imparato a fare.”
- La trovi in Problemi e Soluzioni
“Solo la costanza dei comportamenti produce risultati. Le cose buone fatte saltuariamente servono poco.”
“Sbagliano, gli adulti, a sgridare – o, peggio, deridere – un ragazzo che fa quattro cose insieme (stare su Facebook, scambiarsi sms, ascoltare musica e guardare la TV). Ci provino, se ci riescono. La pluriattività – multitasking, in milanese moderno – richiede rapidità, coordinazione, reattività e intuizione, quattro forme di intelligenza turbo....” (continua)(continua a leggere)
“Non è importante dove si legge un libro (carta, schermo, minischermo). Importante è il libro, con la sua lunghezza, la sua sfida, la sua lezione di metodo. Un rapporto scritto, un contratto, un progetto, il materiale di preparazione per un incontro o un convegno: senza l’abitudine al libro, sembreranno inaccessibili. E non lo sono.”
“La coscienza è un muscolo che va allenato e, come per l’atleta, l’esercizio richiede una certa disciplina.”
- La trovi in Informatica
“Il peccato più grave è convincervi dell’inutilità dell’onestà.”
“Il processo di selezione dei talenti è così marcio che nel Belpaese molte persone, soprattutto donne e dotate della capacità di essere manager, sono confinate al ruolo di segretaria. Mentre i posti dirigenziali sono affidati a chi è ben introdotto, anche se spesso incapace. Per questo in Italia ci sono le migliori segretarie e i peggiori manager.”
- La trovi in Comici e comicità
“La tolleranza è come il vino: un po’ fa bene, troppa è dannosa.”
“La gente impari sia in forma breve sia in forma lunga. Ci saranno sempre più strumenti per la forma breve: messaggi, post, tweet. Benissimo. Ma per leggere 300 pagine, che ti consentono di argomentare e ragionare in maniera diversa? La risposta (aziendale) di Bezos è: Kindle, il lettore elettronico di Amazon.”
“Il mondo finisce in questo modo: non con il rumore di un’esplosione, ma con un fastidioso piagnisteo.”
“Lamentarsi è sfogo, e lo sfogo è una forma sottile di piacere: permette di esprimere pubblicamente un fastidio privato. Ma è un piacere cui bisogna saper resistere.”
“Il marchio delle democrazie è l’imperfezione inquieta; il segno delle autocrazie è l’ignoranza soddisfatta.”
“Infinite preoccupazioni per i soldi, scocciature, fretta; rumore costante, folla, richieste. Notiziari pieni di orrendi delitti e minacce. Ubique, chiassose dichiarazioni secondo cui la famiglia è distrutta, i valori stanno scomparendo, la società ha perso la bussola. Eppure, in qualche modo, la maggior parte di noi viene fuori ok.”
“Tutti sappiamo fare qualcosa, nessuno sa fare tutto. L’importante è capire cosa potremmo fare meglio e, anche per questo, faremmo volentieri.”
“Anni di viaggi e di mestiere mi hanno portato a incontrare italiani in tutti gli angoli del mondo: credo di sapere cosa ci ha danneggiati e cosa ci ha aiutati. Ci hanno danneggiato l’intelligenza (asfissiante), l’inaffidabilità, l’individualismo, l’ideologia e l’inciucio. Ci hanno aiutato la gentilezza, la generosità, la grinta, il gusto e il...” (continua)(continua a leggere)
“Gli americani sono rivoluzionari che si spacciano per conservatori, noi siamo conservatori che si fingono rivoluzionari.”
“I ragazzi italiani sono molli, sanno solo lamentarsi. Io penso invece che siano fragili, e di questa fragilità siamo responsabili anche noi, che abbiamo il doppio dei loro anni. Li abbiamo spinti a studiare e convinti a sognare. Quando ci siamo accorti che quel sogno avremmo dovuto contribuire a pagarlo, abbiamo detto: scusate, stavamo...” (continua)(continua a leggere)
- La trovi in Lavoro
“L’Italia è una Repubblica fondata sullo stage.”
“Se volete un consiglio per un’attività sorprendente, eccolo: annoiatevi.”
- La trovi in Fare impresa
“I migliori capi che ho avuto, in trent’anni di professione, avevano questa caratteristica: riuscivano a scoprire le qualità di ognuno, spesso prima dei diretti interessati. Li ho soprannominati «Dickens». Grandi speranze sui sottoposti, e spesso venivano esauditi. I capi meno bravi erano, invece, concentrati su se stessi: le qualità che sapevano...” (continua)(continua a leggere)
- La trovi in Problemi e Soluzioni
“Una giusta quantità d’irrequietezza è utile. La capacità di cambiare restando se stessi è importante anche nel lavoro. Pensate a personaggi diversissimi come José Mourinho e Madonna, Martin Amis e Sean Penn, Bernard-Henri Lévy e Rita Levi-Montalcini: insopportabili, magari, ma non prevedibili. Non si tratta di semplice versatilità, che può...” (continua)(continua a leggere)
“L’università è un investimento su se stessi. E, insieme alla scuola pubblica, resta l’ultimo grande frullatore sociale, capace di mescolare redditi, censo e geografia. Se si ferma, siamo spacciati.”
“Noi italiani siamo un grande popolo con alcune debolezze. Quasi sempre, purtroppo, spettacolari. Qualche esempio? Altre culture hanno prodotto malavita organizzata – spesso frutto di un’idea degenerata di famiglia – ma soltanto la mafia ha creato tanta letteratura, tanto cinema e tanta televisione. Molte belle città hanno attraversato momenti...” (continua)(continua a leggere)
“Se siete attirati dal mare aperto del mondo, andate. Partite. Scappate. Ma ricordate che una nazione, una regione, una città, un quartiere, una scuola, un’associazione, un gruppo di amici e una famiglia sono il porto da cui siete partiti; e dove, magari, tornerete. Anche nomadi e marinai hanno patria.”
“In provincia ci si ricorda, ci si conosce, ci si soccorre e ci si sorride. Gli eccentrici hanno uno spazio, i meritevoli un podio, gli egocentrici un palcoscenico: spesso sono le stesse persone.”
“Siamo informatissimi e disinformati, cinici e ingenui, sensibili e insensati, disarmati e presuntuosi. Siamo l’opinione pubblica, e dovremmo svegliarci.”
“Tra un tecnico e un artista c’è una grande differenza, nell’immaginario collettivo. Eppure, se sono bravi, i due hanno in comune una caratteristica: sanno fare qualcosa. In molti casi, sono capaci di pensare con le mani. Un artista senza tecnica è velleitario: ha un’idea in mente, ma non sa come metterla in pratica. Un tecnico senza il gusto...” (continua)(continua a leggere)
“Sa perché veniamo in tanti alle sue lezioni? Non perché abbiamo letto i suoi libri o la vediamo in televisione. Veniamo perché lei è il più vecchio di noi, e non il più giovane di loro.”
“Potreste dirmi, per favore, da che parte dovrei andare? Dipende molto da dove vuoi arrivare.”
“Qualcuno mi aveva chiesto uno sforzo, e aveva il diritto di farlo: perché puntava su di me, rischiando qualcosa.”
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