La casa sopra i portici

“Oggi far ridere è veramente un’impresa, perché non c’è più il senso del ridicolo.”
Carlo Verdone

Le grandi emozioni di tutta la mia vita da ragazzo le ho provate, spesso, stando da solo. Non mi annoiavo mai e non avevo paura di nulla. Per molto tempo la solitudine è stata per me una “piccola droga”, che accompagnava ogni mio stupore.
Carlo Verdone

Mi ero innamorato di lei e mi ripromisi che la mia prima fidanzata doveva avere gli stessi tratti e i lunghi capelli castani di Francesca. Così si chiamava la mia prima “fidanzata virtuale”.
Carlo Verdone

“Non resistevo con quel fetore in camera mia. Aprii la finestra del bagno e poi tutte quelle di casa. Speravo di eliminare l’odore di Markopoulos, che sembrava fosse penetrato pure nelle tappezzerie dei divani.”
Carlo Verdone

“Come in alcune case romane, anche nella mia c’era un posticino appartato dove vi era sistemato un altarino dedicato ai defunti.”
Carlo Verdone

Dopo aver ascoltato quella telefonata, mamma mi urlò: “Piantala cacasotto e vai avanti!”
Carlo Verdone

“Gli odori tipici di una casa vera: quello di tappeti dell’Ottocento, di libri antichi, di cera, di poltrone, di lucidante per pianoforte. Odori nobili e di altri tempi, ma anche di tanta vita vissuta.”
Carlo Verdone

“È mai possibile che in questa casa immensa, con cento stanze e cinquanta bagni, sia un problema fare una cazzo di pipì?”
Carlo Verdone

“Abbiamo visto coi nostri occhi la grande dignità, l’immensa discrezione di un uomo ricco di valori e umile nello spirito. ”
Carlo Verdone