Norwegian Wood. Tokyo Blues
Titolo: Norwegian Wood. Tokyo Blues
Titolo originale: Noruwei no mori
Autore:Haruki Murakami
Anno di prima pubblicazione: 1987
Acquista questo libro suTitolo originale: Noruwei no mori
Autore:Haruki Murakami
Anno di prima pubblicazione: 1987
Contenuto: Uno dei più clamorosi successi letterari giapponesi di tutti i tempi è anche il libro più intimo, introspettivo di Murakami, che qui si stacca dalle atmosfere oniriche e surreali che lo hanno reso famoso, per esplorare il mondo in ombra dei sentimenti e della solitudine. Norwegian Wood è anche un grande romanzo sull'adolescenza, sul conflitto tra il desiderio di essere integrati nel mondo degli "altri" per entrare vittoriosi nella vita adulta e il bisogno irrinunciabile di essere se stessi, costi quel costi. Come il giovane Holden, Toru è continuamente assalito dal dubbio di aver sbagliato o poter sbagliare nelle sue scelte di vita e di amore, ma è anche guidato da un ostinato e personale senso della morale e da un'istintiva avversione per tutto ciò che sa di finto e costruito. Diviso tra due ragazze, Naoko e Midori, che lo attirano entrambe con forza irresistibile, Toru non può fare altro che decidere. O aspettare che la vita (e la morte) decidano per lui.
Frasi di “Norwegian Wood. Tokyo Blues” 31 citazioni
“Non esiste nessuno a cui piaccia la solitudine. È solo che odio le delusioni.”
- La trovi in Ottimismo e Pessimismo
“Ogni volta che cerco di dire qualcosa, mi vengono sempre le parole meno adatte, se non addirittura opposte a quelle che vorrei dire. E se cerco di correggermi, mi confondo ancora di piú e peggioro la situazione al punto che alla fine non so piú nemmeno quello che volevo dire. È come se il mio corpo si dividesse in due parti che giocano a...” (continua)(continua a leggere)
“Per quanto mi sforzassi di dimenticare, dentro di me restava qualcosa, una specie di grumo d’aria non meglio precisato. Poi, col passare del tempo, quel qualcosa cominciò a prendere una forma piú chiara e definita. Cosí chiara che posso anche tradurla in parole. Le seguenti: LA MORTE NON È L’OPPOSTO DELLA VITA, MA UNA SUA PARTE INTEGRANTE....” (continua)(continua a leggere)
“A guardarli da vicino gli occhi di Naoko erano cosí profondi e trasparenti da dare i brividi. Non me ne ero mai accorto fino a quel momento, ma d’altra parte non avevo mai avuto l’occasione di fissarli tanto a lungo. Non solo era la prima volta che camminavamo da soli, ma era anche la prima volta che parlavamo per tanto tempo.”
“Hai presente quelle scatole di latta con i biscotti assortiti? Ci sono sempre quelli che ti piacciono e quelli che no. Quando cominci a prendere subito tutti quelli buoni, poi rimangono solo quelli che non ti piacciono. È quello che penso sempre io nei momenti di crisi. Meglio che mi tolgo questi cattivi di mezzo, poi tutto andrà bene. Perciò la...” (continua)(continua a leggere)
“Per quanto uno possa raggiungere la verità, niente può lenire la sofferenza di perdere una persona amata. Non c’è verità, sincerità, forza, dolcezza che ci possa guarire da una sofferenza del genere. L’unica cosa che possiamo fare è superare la sofferenza attraverso la sofferenza, possibilmente cercando di trarne qualche insegnamento, pur...” (continua)(continua a leggere)
“È una cosa che odio, stare tutto il giorno a casa ad aspettare che il telefono squilli. A stare da sola cosí, ho la sensazione che il corpo poco a poco vada a male. Imputridisce sempre di piú e si scioglie fino a diventare un liquido verdastro, poi questo liquido viene inghiottito dalla terra, e alla fine non rimangono che i vestiti. Ecco che...” (continua)(continua a leggere)
“Nel corso di quegli anni, di quale paesaggio avevo mai sentito di far parte? L’ultimo che ricordavo familiare, caldo, era quello della sala da biliardo vicino al porto dove io e Kizuki andavamo a giocare. Poi quella sera Kizuki era morto, e da quel momento tra me e il mondo si era insinuato uno spazio vuoto, ostile e raggelante. Cercai di...” (continua)(continua a leggere)
“Quello di cui adesso ho bisogno è un posto tranquillo, isolato dal mondo, in cui possa far riposare i miei nervi.”
- La trovi in Ragione e Sentimento
“Conosco la differenza tra le persone che sanno aprire il loro cuore, e quelle che non sanno farlo. Tu sai aprirlo. Ma solo quando dici tu, beninteso. – E se uno lo apre cosa accade? Si guarisce.”
“Nel momento stesso in cui viviamo, cresciamo in noi la morte. Ma questa era solo una parte della verità che dobbiamo imparare. Queste sono le cose che ogni notte andavo rimuginando nella mia solitudine, ascoltando il rumore del vento e delle onde. E intanto, lo zaino sulle spalle e i capelli pieni di sabbia, continuavo il mio cammino lungo la...” (continua)(continua a leggere)
“Tutta l’università è piena di questi ipocriti. Passano la loro vita tremando, nel terrore che gli altri possano scoprire che non hanno capito qualcosa. E naturalmente leggono tutti gli stessi libri, si riempiono tutti degli stessi paroloni, ascoltano tutti John Coltrane e si esaltano con i film di Pasolini. Sarebbe questa la rivoluzione?”
- La trovi in Malattia
“Nella nostra famiglia si ammalano tutti di gravi malattie e muoiono soffrendo da cani. Forse è una cosa ereditaria. Ci mettono un tempo incredibile a morire. Al punto che verso la fine non si rendono conto nemmeno loro se sono vivi o morti. Quel po’ di coscienza che gli resta serve solo a provare dolore e sofferenza.”
“Avendo talento, sebbene non coltivato, sin da bambini se la sono sempre cavata senza sforzo, circondati dall’entusiasmo e dall’ammirazione di tutti, e arrivano a considerare gli sforzi, la disciplina, con una specie di disprezzo. Riescono a preparare un brano che agli altri bambini richiede tre settimane di studio, in metà del tempo, e anche...” (continua)(continua a leggere)
“Prendere le cose sul serio non sempre significa avvicinarsi alla verità.”
“Ci sono persone dotate di un meraviglioso talento ma che, non riuscendo a compiere lo sforzo necessario per dargli una forma, finiscono col dissiparlo. All’inizio ti lasciano a bocca aperta. Gente che vedendo per la prima volta lo spartito suona senza una sola incertezza il brano piú difficile del mondo. E anche con un certo stile. Roba che a...” (continua)(continua a leggere)
“Mentre guardavo di nuovo, dopo tanto tempo, quella scena familiare, mi accorsi che tutti sembravano felici. Non so se in quel momento lo fossero davvero o se fosse solo un’impressione. Quello che è certo è che in quel pomeriggio di fine autunno, a me apparivano cosí e questo mi faceva sentire ancora piú solo del solito.”
“Pensai che il vero nemico di questa gente non era il potere del governo ma la loro mancanza di immaginazione.”
“Mi basterebbe poter fare i capricci. Questa perfetta libertà. Mettiamo che io ti dicessi: «Ho voglia di mangiare torta di fragole», e che tu lasciassi perdere tutto il resto per correre a comprarla. Tu ritorni col fiatone e dici: «Ecco, Midori, la tua torta di fragole», e io rispondo: «Ah, ma adesso non mi va piú», e la butto dalla finestra....” (continua)(continua a leggere)
“Con l’allenamento, dubbi e sofferenze si possono limitare notevolmente. Dai una scossa elettrica a un topo, e la prossima volta sceglierà il percorso meno pericoloso.”
“Avevo trentasette anni, ed ero seduto a bordo di un Boeing 747. Il gigantesco velivolo aveva cominciato la discesa attraverso densi strati di nubi piovose, e dopo poco sarebbe atterrato all’aeroporto di Amburgo. La fredda pioggia di novembre tingeva di scuro la terra trasformando tutta la scena, con i meccanici negli impermeabili, le bandiere...” (continua)(continua a leggere)
“Con il ricevitore in mano alzai lo sguardo e mi guardai intorno dietro i vetri della cabina. Dove ero adesso? Non sapevo dove fosse quel posto. Non ne avevo la piú pallida idea. Dove diavolo mi trovavo? Quello che vedevo attorno a me era solo una folla di gente che mi passava accanto diretta chissà dove.”
“Se c’è una cosa che non mi manca è il tempo. – Davvero ne hai tanto? – Tanto che mi piacerebbe dartene un po’, e farti dormire lí dentro.”
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