Ristorante al termine dell'Universo
Titolo: Ristorante al termine dell'Universo
Titolo originale: The Restaurant at the End of the Universe
Autore:Douglas Adams
Anno di prima pubblicazione: 1980
Acquista questo libro suTitolo originale: The Restaurant at the End of the Universe
Autore:Douglas Adams
Anno di prima pubblicazione: 1980
Frasi di “Ristorante al termine dell'Universo” 21 citazioni
“È noto che esiste un numero infinito di mondi, per il semplice fatto che esiste uno spazio infinito atto a ospitarli. Non tutti però sono abitati. È chiaro quindi che il numero dei pianeti abitati è finito. Qualsiasi numero finito diviso per l’infinito dà un quoto così vicino a zero, da essere praticamente zero, perciò la popolazione media di...” (continua)(continua a leggere)
“Il guaio di questi viaggi lunghi è che si finisce con il parlare con se stessi moltissimo — disse il Comandante — il che diventa una vera rottura, perché sai già la metà delle risposte che darai alle tue domande.”
“Gli unici Oglarooniani che lasciano il loro albero sono quelli che vengono sbattuti fuori per aver commesso il crimine nefando di chiedersi se qualche altro albero potesse ospitare la vita o se gli altri alberi fossero comunque qualcosa di diverso da semplici allucinazioni prodotte dall’avere mangiato troppe oglanoci.”
“Il maggior problema, ossia uno dei maggiori problemi (ce ne sono tanti) che l’idea di governo fa sorgere è questo: chi è giusto che governi? O meglio, chi è così bravo da indurre la gente a farsi governare da lui? A ben analizzare, si vedrà che: a) chi più di ogni altra cosa desidera governare la gente è, proprio per questo motivo, il meno...” (continua)(continua a leggere)
“A chiunque riesca di farsi eleggere Presidente dovrebbe essere proibito di svolgere le funzioni proprie della sua carica.”
“Il governatore dell’Universo sonnecchiava sulla sua poltrona. Dopo un po’ si mise a giocare con la carta e il mozzicone di matita, e ancora una volta si stupì e deliziò quando vide che riusciva a fare uno scarabocchio. Da fuori continuavano a venire dei rumori strani, ma lui non sapeva se fossero reali o fittizi. In seguito parlò con il suo...” (continua)(continua a leggere)
“Chi più di ogni altra cosa desidera governare la gente è, proprio per questo motivo, il meno adatto a governarla.”
“Sulla Terra (prima che venisse demolita per fare posto a una superstrada iperspaziale) c’era stato per esempio il problema delle macchine. Gli svantaggi che comportava il tirare fuori mucchi di bitume nero e colloso dal suolo dove era stato fino a un certo tempo (e per fortuna della gente) opportunamente nascosto, il trasformarlo in catrame con...” (continua)(continua a leggere)
“La storia di tutte le maggiori civiltà galattiche tende ad attraversare tre fasi distinte e ben riconoscibili, ovvero le fasi della Sopravvivenza, della Riflessione e della Decadenza, altrimenti dette fasi del Come, del Perché e del Dove. La prima fase, per esempio, è caratterizzata dalla domanda Come facciamo a procurarci da mangiare? La...” (continua)(continua a leggere)
“Tra i maggiori problemi che si incontrano durante i viaggi nel tempo non c’è quello di potere diventare padri o madri di se stessi. Infatti diventare padri o madri di se stessi è un inconveniente al quale una famiglia di idee larghe e ben adattata alla società è perfettamente in grado di far fronte.”
- La trovi in Scienza
- La trovi in Sogno e Realtà
“Il batterista non era reperibile da nessuna parte. Dopo ricerche frenetiche si scoprì che si trovava su una spiaggia di Santraginus V, a più di cento anni luce di distanza, una spiaggia dove affermava di sentirsi felice già da più di mezz’ora, e dove aveva trovato un sassolino disposto a diventare suo amico.”
“Aveva visto l’intero Universo con le sue distanze e immensità infinite. E vedendolo aveva capito con assoluta chiarezza di essere la persona più importante che ci fosse dentro. Avere un’esagerata coscienza del proprio io è un conto, ma vedersi confermare da una macchina che la propria presunzione ha ragione d’essere è un altro.”
“I vari Presidenti galattici che si sono succeduti al potere hanno assaporato con tanto gusto le gioie della poltrona, da non accorgersi che non erano veramente loro a comandare. Qualcuno nell’ombra governava al posto loro. Ma chi può mai governare, se a chi desidera farlo non è permesso di farlo?”
Il giardino dell’Eden, quello con l’albero e la mela e quelli che danno un morso alla mela. L’hai presente? — Sì, certo. — Be’, c’è questo Dio, il vostro Dio, che piazza un melo in mezzo al giardino e dice: “Ragazzi, fate quello che volete, ma non mangiate le mele”. Caso straordinario, loro addentano una mela, ed ecco che lui ti salta fuori da... (continua)(continua a leggere)
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