Tutte le frasi di Ryszard Kapuscinski
- Dal libro: Ancora un giorno
- Dal libro: Ebano
“Il furto era un modo, certo sgradevole, di livellare le disuguaglianze. Era una cosa buona che i ladri mi derubassero. Anzi, da parte loro era un gesto amichevole, un modo di dirmi che ero utile a qualcosa e che quindi mi accettavano.”
- Dal libro: L'altro
“Per conoscere se stessi bisogna conoscere gli altri: gli altri sono lo specchio nel quale ci vediamo riflessi. Sa che per capire meglio se stessi bisogna comprendere meglio gli altri, confrontarsi e misurarsi con essi.”
- Dal libro: Shah in Shah
“Un popolo oppresso da un despota e ridotto al ruolo di oggetto cerca un rifugio, un luogo dove nascondersi, barricarsi, essere se stesso. È l’unico modo per mantenere la propria identità e perfino la propria normalità. Non potendo emigrare nello spazio, il popolo intraprende una migrazione nel tempo e fa ritorno a un passato che, paragonato ai...” (continua)(continua a leggere)
“Continua l’invasione di cinesi e giapponesi in Africa e nell’America Latina. Incontro spesso persone importanti – uomini di mondo – che non vanno mai in Occidente, nel mondo sviluppato. Ultimamente sono stato a São Paulo, dove mi ha sorpreso il numero dei quartieri giapponesi. Non ci rendiamo conto del miscuglio etnico esistente nell’ambito del...” (continua)(continua a leggere)
- Dal libro: Imperium
- Dal libro: Shah in Shah
“Che armi ha, il più debole, per contrapporsi? In un mondo sovraffollato e aggressivo come il nostro, il debole è costretto a isolarsi, a prendere le distanze: per difendersi e sopravvivere non ha altra scelta che quella di barricarsi. La gente ha paura di essere inglobata, spogliata, ridotta ad assumere lo stesso passo, le stesse facce, lo...” (continua)(continua a leggere)
“Si sta avverando il crepuscolo dell’Occidente: non si tratta tanto dell’Occidente in generale quanto, in particolare, dell’Europa occidentale e della sua chiusura mentale.”
“Decolonizzarsi culturalmente significa acquisire la consapevolezza dei torti subiti non da noi stessi, ma dalle generazioni passate. Torti che sono il frutto dell’era dello schiavismo e delle conquiste coloniali. Significa anche rendersi conto che questa discriminazione, durata per secoli, conferisce alla gente il diritto morale di rifarsi. ”
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