“La prima volta che Jerry Seinfeld salì sul palco di un teatro come comico professionista, guardò il pubblico, si congelò e non riuscì a proferireparola. Balbettò per un minuto e mezzo il suo pezzo e poi venne trascinato dietro le quinte. Tornò la sera successiva e chiuse la sua esibizione tra gli applausi scroscianti.”
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Jerry Seinfeld
Dopo la sua prima audizione, il direttore del casting disse a Sidney Poitier, "Perché non smetti di far perdere tempo alla gente e non te ne vai e ti metti a fare il lavapiatti o qualcosa di simile?" Fu in quel momento, ricorda Poitier, che decise di dedicare la sua vita alla recitazione.
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Sir Sidney Poitier
“Charles Schulz, il creatore di 'Peanuts', si vide rifiutare ogni striscia che disegnava dallo staff del libro annuale della sua scuola superiore. Ah, e Walt Disney si rifiutò di assumerlo.”
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Charles M. Schulz
“Babe Ruth, il leggendario giocatore di baseball, quando fu ceduto dai Red Sox agli Yankees, lanciò la cosiddetta 'maledizione': alcuni giornalisti giurarono di avergli sentito dire: 'Non vincerete più le World Series'... I Red Sox non vinsero più il titolo dal 1918 fino al 2004... fu l'inizio della rivalità, e in America è vissuta come molto di...”
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Babe Ruth
L'autore di un dipinto raffigurante due donne abbracciate spiegò allo statista francese Aristide Briand: "Rappresenta la giustizia che abbraccia la pace". "Capisco - rispose l'altro - si abbracciano perché si incontrano tanto di rado".
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Aristide Briand
“Dopo che i concittadini del greco Democrito di Abdera (sec. V- IV a.C.) ebbero ascoltato la lettura di un suo scritto, onorarono il filosofo con statue di bronzo e con un premio in denaro di 500 talenti, una somma molto rilevante per l'epoca.”
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Democrito
Una delle prime ricerche in psicologia del professore Frank Pajares, poi divenuto ordinario di psicologia alla Emory University, gli venne restituita con una recensione che iniziava con queste parole: "Ci sono così tante cose che non mi piacciono di questo articolo che non so nemmeno da dove iniziare".
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Frank Pajares
Buddy Holly venne licenziato dalla casa discografica Decca nel 1956 ad opera di Paul Cohen, "Artista e uomo di Repertorio" di Nashville. Cohen definì Holly "il più grande senza-talento col quale abbia mai lavorato".
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Buddy Holly
