Insulti celebri
Insulti e offese celebri
Descrizione Tema
Denigrare, ingiuriare, insultare, irridere, offendere, oltraggiare, schernire, vituperare, vilipendere, in arte parlar male di qualcuno o verso qualcuno, è lo sport più antico del mondo. Ci si insulta per dar sfogo alla propria rabbia, per ridurre l'altro in poltiglia, per renderlo inoffensivo o, a volte, per ribadire i ruoli e le posizioni reciproche. Le offese e gli insulti rimangono come ferite aperte, e spesso gridano vendetta. A volte rimangono persino nella storia, ed alcuni assurgono a modi di dire irriverenti per canzonare, in maniera dotta e sottile, il prossimo, in un alterco che ha ben poco di educato sebbene sia mascherato da paroloni.
“Tre studenti hanno bucato durante una mostra a Roma dei quadri di Matisse: dove sono i quadri di Guttuso quando servono?”
“Per lui l'economia italiana è per metà in stagnazione e per metà in regressione: come il suo cervello.”
Settimana dopo settimana il "Corriere" ci propone la rubrica di Alberoni: l'unico articolo, nella storia del giornalismo, che abbia incartato l'insalata prima ancora di essere dato alle stampe.
Davanti a me Luca Barbareschi perse subito ogni ritegno, apostrofandomi più volte con epiteti tipo "bella patatona" e "topona mia". Ne rimasi sconvolta.
“La Bardot aveva l'alito cattivo, come tutti i francesi che mangiano rane e cipolle.”
“Un botolo ringhioso.”
“Il presidente ha mantenuto tutte le promesse che intendeva mantenere.”
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