Insulti celebri
Insulti e offese celebri
Descrizione Tema
Denigrare, ingiuriare, insultare, irridere, offendere, oltraggiare, schernire, vituperare, vilipendere, in arte parlar male di qualcuno o verso qualcuno, è lo sport più antico del mondo. Ci si insulta per dar sfogo alla propria rabbia, per ridurre l'altro in poltiglia, per renderlo inoffensivo o, a volte, per ribadire i ruoli e le posizioni reciproche. Le offese e gli insulti rimangono come ferite aperte, e spesso gridano vendetta. A volte rimangono persino nella storia, ed alcuni assurgono a modi di dire irriverenti per canzonare, in maniera dotta e sottile, il prossimo, in un alterco che ha ben poco di educato sebbene sia mascherato da paroloni.
“Un autore che non è fischiato perché non si può sbadigliare e fischiare insieme.”
“Baudelaire, dal canto suo, era un essere megalomane, dal narcisismo sempre profondamente ferito, sia per la persistente assenza di riconoscimenti pubblici, sia per lo stato di sottomissione infantile al quale lo costringeva la madre, in particolare dopo averlo fatto mettere sotto tutela giudiziaria nel 1844, all'età di 23 anni.”
“Fra un centinaio di anni le storie della letteratura francese lo menzioneranno solo come una curiosità.”
“Io su una cassetta? Fai vedere al mondo che sei una cavallona. Io non ho complessi.”
“Perché questo ragazzo, questo Dustin Hoffman, non si limita a recitare?”
“Ricordati, sono io la primadonna!”
“Io lo chiamo Ernie, perché di roccioso in lui c'è veramente poco…”
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