Insulti celebri
Insulti e offese celebri
Descrizione Tema
Denigrare, ingiuriare, insultare, irridere, offendere, oltraggiare, schernire, vituperare, vilipendere, in arte parlar male di qualcuno o verso qualcuno, è lo sport più antico del mondo. Ci si insulta per dar sfogo alla propria rabbia, per ridurre l'altro in poltiglia, per renderlo inoffensivo o, a volte, per ribadire i ruoli e le posizioni reciproche. Le offese e gli insulti rimangono come ferite aperte, e spesso gridano vendetta. A volte rimangono persino nella storia, ed alcuni assurgono a modi di dire irriverenti per canzonare, in maniera dotta e sottile, il prossimo, in un alterco che ha ben poco di educato sebbene sia mascherato da paroloni.
“Buttiglione filosofo? E Platone cos'era, un metalmeccanico?”
“Nei suoi sforzi di corrompere la mia mente ha cercato prima di farmi sorridere del Vizio dicendo: «Non c'è nulla a cui una donna non possa rassegnarsi con la ripetizione e l'intimità.» Non c'è vizio che egli non abbia tentato di farmi conoscere in questo modo.”
“E un pazzo, cattivo ed è pericoloso conoscerlo.”
“Non intendo entrare pubblicamente in lite con la signora Callas, rendendomi conto che ha in questo campo ben maggiore competenza ed esperienza di me.”
“Un doroteo che diventa personaggio capace di analisi da carrello della Standa.”
“Gli passo davanti in sottoveste e non succede niente. Faccio di più e non succede ancora niente…”
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